Un anno di cronaca giudiziaria tra assoluzioni, condanne e rinvii: i processi più importanti del 2021

Un anno di cronaca giudiziaria tra assoluzioni, condanne e rinvii: i processi più importanti del 2021

SICILIA – Il 2021 sicuramente è stato un anno complicato per la cronaca giudiziaria in Sicilia e in Italia in generale. Assoluzioni, condanne, indagini e voglia di far chiarezza.

Ecco i processi più importanti dell’anno appena trascorso e le loro evoluzioni. Alcuni di questi, però, non sono del tutto conclusi e anzi proseguiranno nel 2022.

Processo “Open Arms”

Marzo

Si è svolta a marzo (il 20) l’udienza preliminare a carico del leader della Lega Matteo Salvini, che è atterrato in Sicilia per recarsi nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo.

Sul politico verte l’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio nella vicenda Open Arms, risalente all’agosto del 2019, quando venne vietato lo sbarco dei 147 migranti salvati appunto dall’Open Arms.

In occasione dell’udienza preliminare il giudice Lorenzo Jannelli ha respinto la richiesta della Procura per far assistere anche la stampa, a cui pertanto è stato vietato oggi l’ingresso. Dunque a detta di Jannelli “l’udienza preliminare per legge si svolge a porte chiuse”.

Aprile

Successivamente la Procura di Palermo ha richiesto il rinvio a giudizio per l’ex Ministro. Ottenuto il rinvio dal G.U.P. Lorenzo Jannelli, nel primo pomeriggio del 17 aprile Matteo Salvini ha lasciato l’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo senza rilasciare dichiarazioni e si è allontanato a bordo di un’auto.

È una decisione dal sapore politico più che giudiziario. Passare per sequestratore proprio no, è ridicola proprio l’idea“, commenta in quella sede il leader della Lega.

Settembre/Ottobre

La prima udienza del processo si sarebbe dovuta svolgere il 15 settembre al Tribunale di Palermo, ma è stata posticipata al 23 ottobre.

Secondo alcune indiscrezioni, il rinvio dell’udienza del processo sarebbe stato adottato per motivi logistici. L’aula della seconda sezione penale non potrà ospitare infatti tutte e venti le parti civili a causa delle sue dimensioni.

A ufficializzarlo, tramite un messaggio pubblicato su Twitter, è stata la stessa Ong: “La prima udienza a carico dell’ex ministro Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto atti ufficio per nostra #Missione65, prevista per oggi presso Trib Palermo, è stata rinviata al 23 di ottobre. Ci saremo“.

Il processo al leghista, finalmente, apre i battenti nel giorno in cui Sea Watch 3, imbarcazione dell’omonima Ong tedesca, tocca finalmente terra dopo aver atteso per giorni l’assegnazione di un porto sicuro.

I 406 migranti ospitati a bordo sbarcheranno proprio il 23 ottobre a Pozzallo, in provincia di Ragusa. In precedenza, alcune donne in stato di gravidanza erano state costrette all’evacuazione medica. Una di queste ha partorito in quelle ore.

Ministri ed ex ministri, l’ex premier Conte e anche l’attore Richard Gere hanno sfilato sul banco dei testi al processo all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Questo è quanto ha deciso il Tribunale di Palermo che ha ammesso tutti i Testi citati dalle parti.

Tra i testimoni ammessi, oltre all’ex premier Conte e all’attore Richard Gere, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e tre componenti del cosiddetto Conte uno: l’ex vice premier Luigi Di Maio e gli ex ministri ai Trasporti Danilo Toninelli e alla Difesa, Elisabetta Trenta. Citati anche l’ex direttore dell’Aise e l’ex premier maltese Muscat.

Dicembre

Il processo è stato rinviato poi al 17 dicembre per l’esame dei primi tre testimoni della Procura. Intanto fuori dall’aula si è svolta anche una protesta contro Salvini.

Proprio in quella data, il leader della Lega è entrato nell’aula bunker del Pagliarelli accompagnato dall’avvocato Giulia Bongiorno. L’ex Ministro dell’Interno ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Sono sereno di aver fatto il mio dovere e quello che gli Italiani mi hanno chiesto con il loro voto: a testa alta“.

Si è svolto anche l’interrogatorio del primo teste, Sergio Liardo, capo del terzo reparto del Comando generale delle capitanerie di Porto, che ha fornito la ricostruzione dei fatti avvenuti nell’agosto del 2019.

Caccia in Sicilia

Caos per quanto riguarda l’avvio della stagione di caccia in Sicilia.

Agosto

A fine agosto, il Presidente del Tribunale Amministrativo regionale della Sicilia-Catania, con decreto di n. 499/21 (ric. n. 1366/2021), ha sospeso il Calendario venatorio della Regione Siciliana (emanato con decreti dell’Assessore all’agricoltura n. 37/GAB del 26 luglio 2021 e n. 45/GAB del 24 agosto 2021).

Ne consegue che la caccia è stata immediatamente sospesa su tutto il territorio regionale almeno fino al 1° ottobre, data indicata da ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) nel suo parere rilasciato alla Regione ma da questa non accolto.

Settembre

In realtà, si trattava solo di una bozza e, mancando l’ufficialità della decisione, i siciliani si sarebbero sentiti autorizzati e avrebbero approfittato – in un primo momento – per sparare gli ultimi colpi prima della sospensione.

Successivamente arriva il colpo di scena: a distanza di alcune ore dalla notizia precedente che aveva lasciato di stucco i cacciatori, però, la Regione Siciliana cambia rotta e l’assessore all’Agricoltura Toni Scilla decide di firmare un nuovo provvedimento (clicca qui per visionarlo) e riaprire la caccia. Annullati, quindi, i decreti del 26 luglio e 24 agosto.

Le associazioni animaliste si sono mosse e hanno fatto istanza, per dire definitivamente stop alla stagione venatoria. Il Tar, così, ha accolto la richiesta e ha nuovamente sospeso il calendario venatorio. Siamo ancora ai primi di settembre.

Si tratta di un “grande risultato per la tutela degli animali selvatici“, secondo quanto affermano WWF ItaliaLegambiente SiciliaLipu BirdLife ItaliaLNDC Animal Protection ed Enpa.

Si intensificano i controlli all’avvio della stagione venatoria e fioccano le denunce, soprattutto nei primi giorni quando massimo è l’afflusso di cacciatori nelle zone rurali iblee. La priorità è che la caccia venisse svolta nel rispetto della legge e con l’osservanza delle norme di sicurezza per evitare spiacevoli incidenti.

A novembre, però, arriva l’ennesima decisione del TAR con la sospensione – per la terza volta – del Calendario venatorio 2021-22, emanato dall’Assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla.

Secondo il Tribunale Amministrativo Regionale la Regione non ha tenuto conto dell’emergenza ambientale determinata dagli incendi estivi, che hanno danneggiato gravemente le popolazioni di animali selvatici.

“Sistema Montante”

Altro capitolo importante attiene al processo sul “Sistema Montante“.

Marzo

La Procura di Caltanissetta ha concluso a marzo 2021 un nuovo filone di indagini il cui principale indagato è Antonello Montante, ex presidente di Sicindustria.

Tra i nuovi indagati emergono nomi di esponenti politici, tra i quali spicca quello dell’ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, nonché di imprenditori ed esponenti delle forze dell’ordine. Perfino un ex capo della Dia (Direzione Investigativa Antimafia) sarebbe tra i nomi apparsi in sede d’indagine.

Per quanto riguarda Crocetta, secondo l’accusa, l’ex governatore avrebbe ricevuto dei finanziamenti da Montante per sostenere la propria campagna elettorale. Il politico, inoltre, è accusato di essersi “messo a disposizione di Montante” attraverso la propria attività politica e perfino con la nomina di assessori individuati da Montante.

Aprile

L’ex numero uno di Confindustria SiciliaAntonello Montante, ha annunciato per la prima volta ad aprile di voler parlare in aula chiedendo, inoltre, di essere sottoposto a esame delle parti per chiarire la sua posizione. È quanto emerso nel corso dell’udienza del processo di secondo grado, celebrato a Caltanissetta con rito abbreviato.

Giugno

A giugno si torna a parlare nuovamente del processo. Antonello Montante, infatti, condannato a 14 anni per corruzione in primo grado, per la prima volta dopo la carcerazione avrebbe fornito nuove dichiarazioni.

“Il carcere mi ha massacrato psicologicamente. Tutto mi sarei aspettato ma non un provvedimento restrittivo di questo tipo”, queste le parole dell’uomo a margine dell’udienza del processo d’appello in cui è stato interrogato.

L’interrogatorio previsto si è svolto in abbreviato, quindi a porte chiuse, ma sembrerebbe che la rilevanza della vicenda avrebbe portato la stampa a chiedere di prendere parte all’udienza, ma i giudici hanno negato il consenso.

Dicembre

A dicembre, nuova richiesta di rinvio per l’ex governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e l’ex presidente degli industriali siciliani Antonello Montante, in merito all’inchiesta denominata “Montante bis”.

Il giudice per le indagini preliminari Emanuele Carrabotta ha infatti fissato l’udienza preliminare di Caltanissetta per il prossimo 22 gennaio. Oltre a Montante e Crocetta, la richiesta di rinvio toccherebbe anche due ex assessori.

Processo “Ruby Ter”

Ottobre mese importante per l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che è stato assolto il 21 ottobre nella “costola” del processo Ruby Ter di Siena perché il fatto non sussiste. A deciderlo sono stati i giudici del Tribunale dopo un’ora e mezzo di camera di consiglio.

Berlusconi era imputato, insieme al pianista di Arcore Danilo Mariani (anch’egli assolto), per corruzione in atti giudiziari.

Secondo il Tribunale, il leader di Forza Italia non avrebbe quindi pagato Mariani per compiere falsa testimonianza in merito alle serate “piccanti” tenute ad Arcore. In precedenza, la Procura aveva chiesto 4 anni di reclusione per entrambi.

In quell’occasione, questo è stato il commento di Micciché: “Felicità assoluta di tutta Forza Italia siciliana per l’ennesima assoluzione del presidente, Silvio Berlusconi. Vorremmo evitare di assistere ancora a queste persecuzioni che si tramutano in assoluzioni“.

Caso Miccoli

L’ex calciatore del Palermo Fabrizio Miccoli si è costituito nel carcere di Rovigo il 24 novembre dopo la conferma della condanna per estorsione e rischio carcere.

Voglio stare lontano da tutti, sono deluso e amareggiato perché sto pagando per qualcosa che non ho fatto“, queste le parole che Miccoli avrebbe riferito a uno dei suoi avvocati.

L’ex bomber, per via dell’aggravante, non potrà scontare la pena con misure alternative alla detenzione in carcere. Il mese scorso la stessa sorte era toccata a Mauro Lauricellafiglio del boss della Kalsa Antonino “u scintilluni, che è stato condannato a 7 anni con l’ordinario.

“Ambulanza della morte”

Importante, in questo 2021, anche il caso denominato “Ambulanza della morte“, che ha portato – lo scorso novembre – alla condanna a 30 anni di carcere per Agatino Scalisi, il secondo barelliere imputato nel caso “Ambulanza della morte” e accusato del decesso di una donna, Maria Giardina.

A maggio, si era già disposto l’ergastolo per Davide Garofalo, 46 anni, primo barelliere accusato di aver ucciso tra il 2014 e il 2016 tre persone iniettando aria in vena. Questa è la decisione della prima Corte d’Assise di Catania.

In quel mese cruciale si è concluso il processo di primo grado per omicidio aggravato ed estorsione aggravata del metodo mafioso a seguito dell’inchiesta sulla “Ambulanza della morte“, avviata a seguito di un servizio della trasmissione televisiva “Le Iene”.

“Università bandita”

Anche nel 2021 riflettori puntati sull’inchiestaUniversità bandita” che ha coinvolto l’Ateneo di Catania. A tal proposito – a giugno – sarebbe stato chiesto il rinvio a giudizio per 45 imputati.

La richiesta di rinvio a giudizio sarebbe stata avanzata dalla Procura di Catania in seguito alla conclusione dell’intervento in aula davanti al giudice per le udienze preliminari Simona Ragazzi.

Tra i volti interessati dall’inchiesta ci sarebbero: l’ex procuratore di Catania Vincenzo D’Agata, una sua figlia che sarebbe docente universitaria, l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco e l’ex assessore comunale e professore universitario Orazio Licandro.

A ottobre il Giudice per l’udienza preliminare Simona Ragazzi ha disposto il rinvio a giudizio, per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, delle 45 persone nell’ambito dello stralcio dell’inchiesta “Università bandita” della Procura su presunti concorsi truccati all’Ateneo di Catania.

Il G.U.P. il 22 settembre scorso aveva assolto dall’associazione per delinquere e da due episodi di turbata libertà di scelta del contraente il professore Giancarlo Magnano San Lio, che ha fatto accesso al rito abbreviato, e lo ha condannato a un anno e due mesi per abuso d’ufficio, pena sospesa.

La prima udienza del processo, invece, avrà luogo il 15 giugno 2022, nella seconda aula bunker del carcere di Bicocca, davanti la terza sezione penale del Tribunale.

Cuginetti travolti dal Suv

Un altro caso che ha tenuto tutti col fiato sospeso riguarda il tragico episodio che vede coinvolti due cuginetti di Vittoria travolti da un Suv.

A febbraio è stata confermata dalla Corte d’Appello di Catania la condanna a 9 anni di reclusione per Rosario Greco, l’uomo che era alla guida del Suv che l’11 luglio 2019 investì e uccise Simone e Alessio D’Antonio, entrambi di 11 anni.

Il 26 maggio 2020 il giudice per l’udienza preliminare, Ivano Infarinato, aveva emesso la prima sentenza a conclusione del processo che era stato celebrato con il rito abbreviato. Greco era stato ritenuto colpevole di omicidio stradale, aggravato dall’uso di sostanze alcoliche e psicotiche.

Presunta evasione fiscale Cateno De Luca

È di tre anni di reclusione la richiesta avanzata dai pubblici ministeri per il sindaco di Messina Cateno De Luca, accusato insieme ad altri imputati per la presunta evasione fiscale da un milione e 750mila euro scoperta dalla Guardia di Finanza a seguito di un’indagine sul patronato Fenapi. Questo è quanto è accaduto a dicembre del 2021.

Il primo cittadino messinese si è presentato in Tribunale per rilasciare dichiarazioni spontanee. Alla fine dell’udienza, De Luca ha commentato quanto discusso in aula: ““Il dibattimento che è iniziato alle 11,30 speravo si concludesse con la sentenza. Purtroppo non è così. Anche oggi ho preso la parola e ho ribadito in 40 minuti quella che è l’ingiustizia già nel trovarmi in questa aula di Tribunale“.

Il giudice ha reso noto che “comunicherà la sentenza il prossimo 10 gennaio. Speravo che, dopo 10 anni trascorsi sulle carte giudiziarie, finalmente ci fosse un po’ di serenità. Dobbiamo attendere. Il pubblico ministero ha formulato la sua richiesta: tre anni di carcere“.

Gaetano Riina e Giovanni Brusca

Ad aprile il Tribunale di Sorveglianza di Torino, su istanza dei legali del carcerato, ha disposto la detenzione domiciliare per gravi ragioni di salute di Gaetano Riina, fratello 87enne del boss Totò Riina.

L’uomo è stato poi trasferito a Mazara del Vallo (Trapani) dove ha una figlia e una nipote e dove potrà seguire le cure di cui necessita. Nato a Corleone nel 1933, è uno dei reclusi più anziani d’Italia, il suo fine pena è fissato nel 2023 per effetto di una condanna per associazione di stampo mafioso inflitta dalla Corte d’appello di Napoli.

A maggio, invece, l’ex boss mafioso Giovanni Brusca, “fedelissimo” al capo dei capi di Cosa nostra Totò Riina, ha lasciato il carcere dopo 25 anni per fine pena.

L’allontanamento dalla struttura penitenziaria di Rebibbia a Roma è avvenuto con 45 giorni di anticipo rispetto alla scadenza della condanna. Brusca, prima di diventare un collaboratore di giustizia, ammise il suo ruolo nella strage di Capaci e nell’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo.

Successivamente è stato sottoposto a controlli e protezione e a quattro anni di libertà vigilata, così come deciso dalla Corte d’Appello di Milano.

Chiedo scusa principalmente a mio figlio e a mia moglie, che per causa mia hanno sofferto e stanno pagando anche indirettamente quelle che sono state le mie scelte di vita: prima da mafioso, poi da collaboratore di giustizia, perché purtroppo nel nostro Paese chi collabora con la giustizia viene sempre denigrato, viene sempre disprezzato, quando invece credo che sia una scelta di vita importantissima, morale, giudiziaria ma soprattutto umana“. Aveva detto in un’intervista.

Archiviazione denuncia sindaco di Cinisi

Per ultimo, arriva a febbraio l’archiviazione della denuncia di Badalamenti al sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo, che era indagato per il reato d’inottemperanza a un ordine dell’autorità giudiziaria.

Il primo cittadino della località palermitana era stato protagonista di un alterco con Badalamenti, figlio del boss Gaetano che aveva forzato le porte di un casolare confiscato alla criminalità organizzata e precedentemente appartenuto al padre.

Credo che in questo modo sia terminata una vicenda processuale surreale che poteva essere fraintesa dalla comunità di Cinisi“, commenta il sindaco Palazzolo.

“Progetto Spartacus”

Ribaltata a gennaio 2021 la sentenza di primo grado nell’ambito dell’inchiesta sul progetto Spartacus: tutti gli indagati, compresi l’ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e numerosi ex assessori, sono stati assolti.

La sentenza riguarda Crocetta, l’ex assessore al Lavoro Esterina Bonafede e la dirigente Anna Rosa Corsello, che in primo grado erano stati condannati a un maxi-risarcimento di 2 milioni e 200mila euro a favore della Regione.

Confermata l’assoluzione in primo grado anche per gli ex assessori e dirigenti Antonino Bartolotta, Luca Bianchi, Lucia Borsellino, Dario Cartabellotta, Maria Lo Bello, Nicolò Marino, Egidio Ortisi, Luciana Rallo, Nelli Scilabra, Michela Stancheris, Patrizia Valenti e Linda Vancheri.

Fonte foto Regione Siciliana