PALERMO – Ieri sera sotto il diluvio è arrivata la quinta sconfitta consecutiva in casa per il Palermo. A beneficiarne è stata l’Udinese di Gigi Delneri, dimenticato ex di bei tempi che furono. I rosa ieri sono crollati dopo essere passati in vantaggio con il primo gol al Barbera di Nestorovski, alla quarta rete in campionato, sopraffatti da avversari più in palla e con più voglia di vincere.
Se resterà l’allenatore del Palermo, De Zerbi avrà parecchio da lavorare principalmente sulla testa dei suoi giocatori, apparsi timorosi e a tratti impacciati, lenti e, se si esclude la prima mezz’ora di gioco, mai convinti di poter lottare alla pari con i friulani
Il tecnico bresciano, anche per l’indisponibilità di Gonzalez, Andelkovic e Rajkovic, ha apportato delle sostanziali modifiche all’undici iniziale, sostituendo uomini e cambiando modulo rispetto alla disastrosa partita di Roma. È ritornato alla difesa a quattro con Rispoli, Cionek, Goldaniga e Pezzella e ha completato lo schieramento con il modulo 4-2-3-1 con Gazzi ed Hiljemark a centrocampo, Embalo, Diamanti e Aleesami trequartisti a supportare Nestorovski unica punta.
L’inizio è stato confortante. Il gol di Nestorovski ha illuso, come era avvenuto contro il Torino nella precedente ultima sconfitta in casa. Ma è bastato poco a Delneri per raddrizzare la partita con il gol di Thereau, frutto di una disattenzione di Goldaniga, che ha evidenziato come certi meccanismi difensivi non siano ancora nelle corde dei componenti della retroguardia rosanero.
Nella ripresa De Zerbi ha tentato di dare vigore alla squadra in considerazione di quanto fosse importante la vittoria, sostituendo Diamanti, encomiabile per l’impegno profuso ma in chiaro debito d’ossigeno, con Sallai, che si è poi fatto espellere nel finale per doppia ammonizione, e Pezzella con Chochev. Scopo del tecnico bresciano era far arretrare Aleesami, apparso improduttivo e impacciato nel ruolo di esterno sinistro offensivo in cui era stato relegato, per dargli la possibilità di essere più incisivo con le sue progressioni sulla fascia mancina e dare maggior peso alla trequarti, con Sallai ad occupare il posto che era di Aleesami e Chochev quello di Diamanti.
E in effetti il Palermo è apparso per qualche minuto più propositivo e capace di mettere sotto pressione l’Udinese, fino a quando Fofana ha deciso di fare il fenomeno e con due gol molto belli al 29° ed al 34° minuto del secondo tempo ha stroncato ogni residua velleità del Palermo.
E ora? Sicuramente ancora nulla è deciso. C’è tutto il tempo per risollevarsi, ma l’effetto psicologico di questa ennesima sconfitta casalinga, che è anche la terza nelle ultime tre partite disputate, potrebbe essere devastante. Le dichiarazioni a caldo di De Zerbi ai microfoni di Sky Sport: “Siamo deboli mentalmente. Non mi spaventa l’ipotesi dell’esonero. Ho giocatori che sono bravi tecnicamente, ma che hanno poca fiducia nei loro mezzi. Bisogna lavorare sulla testa. Dobbiamo essere più incisivi. Zamparini? Io penso a fare il mio lavoro, so i rischi che corro. So che è anche responsabilità mia. Bisogna lavorare molto. Non siamo superiori a molte squadre, ma ce la giochiamo con le altre tre squadre in lotta per la salvezza”, individuano quale sarà il punto focale del lavoro futuro del tecnico: far riacquistare fiducia nei propri mezzi alla squadra ed evitare che al primo gol degli avversari si vanifichi quanto di buono fatto fino ad allora ed avvenga il crollo psicologico. Zamparini gliene darà il tempo?
Da salvare nel Palermo di ieri sera ci sono le prestazioni di Posavec, apparso rinfrancato rispetto a Roma, Embalo, che si è dato tanto da fare sulla fascia destra ed ha sfiorato il gol di testa nel primo tempo, Pezzella all’esordio in campionato e Nestorovski per il gol realizzato.
La sensazione è che il Palermo vada a disputare un torneo a quattro con Pescara, Empoli e Crotone con in palio la permanenza in Serie A, che premierà solo una delle quattro squadre: i tifosi rosanero siano consapevoli di dover vivere un altro anno di sofferenza!
Pietro D’Alessandro