ITALIA – Una lotta tra tradizioni diverse e simili allo stesso tempo, una battaglia ricca di corsi e ricorsi storici, un cielo infinito di stelle e campioni che hanno reso iconico questo sport, è semplicemente, anche se sicuramente semplice non sarà: Spagna – Italia, seconda giornata di Euro 24 e primo vero big match per gli uomini di Spalletti.
Nella nervosa attesa che ci separa da una serata di calcio con la C maiuscola, sedetevi, mettetevi comodi e scoprite come arrivano gli Azzurri alla sfida contro le Furie Rosse.
Squadra che vince non si cambia
“Squadra che vince non si cambia“: un motto che, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe quello adottato da Luciano Spalletti, il quale sarebbe intenzionato a confermare gli undici di Dortmund senza cambiamenti drastici.
Formazione che dunque rivedrebbe in scena il 4-2-3-1, pronto a mutare durante i minuti di gioco, e che riconfermerebbe Donnarumma tra i pali dietro i quattro di difesa Di Lorenzo, Dimarco, Calafiori e Bastoni.
Centrocampo guidato da un instancabile Barella e da Jorginho, forse la più grande delusione nella partita d’esordio contro l’Albania. A supporto di Scamacca dovrebbero restare Chiesa, Frattesi e Pellegrini.
Azzurri agli ottavi se…?
E ancora presto per fare pronostici o perdersi in combinazioni infinitesimali, ma la rimonta dell’Albania contro la Croazia oggi, ha notevolmente alzato le probabilità degli Azzurri.
Conquistando i tre punti contro la Spagna, l’Italia si assicurerebbe il primo posto nel girone, con la squadra del ct De La Fuente che non potrebbe più sorpassare quella di Spalletti per via degli scontri diretti.
In chiave secondo posto, invece, basterebbe poi non perdere all’ultima giornata contro la Croazia a prescindere dal risultato di Spagna-Albania.
Ricordiamo l’ipotesi miglior terza, che permetterebbe di passare il turno basandosi sul “bottino” accumulato durante le tre partite del girone.
Sognando Euro 2020
Un silenzio assordante avvolge il manto erboso di Wembley, le tribune sembrano vuote eppure c’è sold out. Un attimo, uno scambio timido di sguardi, un film muto e poi ecco che il silenzio si rompe, ecco che la voce evade dalla prigione del cuore, ecco il gol.
Sono passati tre anni da quella folle serata d’estate, da quel sogno Azzurro firmato Mancini, da quei rigori al cardiopalma di Italia-Spagna.
Molti attori di quella semifinale non ci saranno stasera, Roberto Mancini in primis, ma son sicuro che al primo pallone di gioco la mente di ogni tifoso tornerà indietro nel tempo, al caldo di quell’estate, alla gioia per le strada, a quel sogno diventato realtà.
E dunque non ci resta che ri-sognare una notte da favola come quella di Wembley, per riaccendere quella fiamma di flebile speranza, sotto le note dell’inno di Mameli e con il cuore a tinte azzurre.