CATANIA – Catania a pari punti con il Monterosi, per adesso. Poi, se dovesse arrivare la penalizzazione di due punti saremo ancora più giù della neomatricola laziale. Non è ciò che avremmo desiderato alla sesta giornata di campionato di serie C, a cui bisogna aggiungere due sconfitte consecutive in casa e quattro “scoppole” ricevute dalla…Turris: nemmeno la Juve dei campioni aveva osato tanto lì nello stesso stadio dove umiliammo l’Inter del triplete.
Un quadro disarmante, contraddittorio, nebuloso per antonomasia è ciò che appare ai tifosi sempre più amareggiati e sempre più distanti -leggi numero di abbonati e presenze sugli spalti- da una realtà societaria impalpabile e che arranca dopo aver esaurito l’iniziale spinta propulsiva. Una situazione ambigua che rende il terreno fertile anche per dubbie decisioni arbitrali: ma sarebbe un imperdonabile errore confondere le cause con gli effetti.
Pertanto, giuste le rimostranze dove si chiede maggior rispetto per una Città e parimenti per una Società che ha una sua Storia, ma il medesimo rispetto per essere esercitato ha bisogno di solide fondamenta su cui poter edificare un presente e un futuro che, ad oggi, non sembra s’intravedi una sua concreta genesi.
La debole luce intravista quel oramai -troppo- lontano 23 luglio 2020 si affievolisce a ogni gol subito, a ogni ingiunzione di pagamento ricevuta, a ogni potenziale investitore che decide di non rischiare dalle nostre parti. E se non è proprio buio pesto, di certo non è un momento tra i più illuminati per una Storia che affonda le sue radici su quindici, passionali, lustri nutrendosi dell’amore di una tifoseria invidiabile e invidiata da non poche società in perenne crisi di autentici supporters. Tifosi rossazzurri, oggi, dopo quasi un decennio di terza categoria, svuotati dalla loro essenza e sempre in attesa di…
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