CATANIA – Giovedì 8 dicembre prenderà il via la prima stagione teatrale in assoluto del “Teatro Mobile di Catania”. Alle ore 18,45, negli spazi del “Teatro ABC”di Catania (Via Pietro Mascagni, 92), andrà in scena la commedia “Lo Sterminio” di Francesca Ferro, con la regia di Francesco Maria Attardi.
Prima rappresentazione che inaugura la stagione teatrale e che vedrà la partecipazione di un cast di attori noti al grande pubblico, tra cui la stessa Francesca Ferro, insieme a Francesco Foti, Vincenzo Volo, Nick Nicolosi e Ilenia Maccarrone.
Una stagione all’insegna dell’innovazione e del cambiamento questa lanciata dal Teatro Mobile di Catania, con un cartellone che punta a spettacoli avvincenti, divertenti ed emozionanti, con l’obiettivo di diventare una valida alternativa per l’esigente pubblico catanese, sempre più bisognoso di novità, cultura e soprattutto teatro.
“Vogliamo mettervi in crisi”: recita così il claim del Teatro Mobile. “E l’unico modo che ci è venuto in mente per farlo – ha ribadito orgogliosamente il direttore artistico Francesca Ferro – è proporvi una stagione che non potreste vedere da nessun’altra parte, con interpreti d’eccellenza e spettacoli che mettono d’accordo proprio tutti”.
Si comincia, dunque, giovedì prossimo con “Lo Sterminio”, che a dispetto del nome è una commedia divertente e ricca di colpi di scena.
Una cena, cinque amici, quattro risate scandite da ricordi, confessioni, equivoci che conducono la serata verso il confronto, trasformando l’apparente atmosfera di complicità in un furibondo scontro verbale dall’irresistibile ritmo comico. I protagonisti sono messi singolarmente alla berlina, si concederanno senza filtri mettendo in dubbio vedute politiche, condizioni sociali, credenze popolari e soprattutto rapporti familiari. Una commedia, appunto, nella quale i valori, le scelte personali, il calore familiare, l’amicizia e la fiducia saranno amaramente messi in discussione da un banale e innocente scherzo, che darà il via ad un vero e proprio sterminio.
“Lo Sterminio è qualcosa di più della classica commedia basata su ritmi incalzanti, freddure o situazioni grottesche – ha tenuto a precisare il regista Francesco Maria Attardi – al suo interno nasconde un gran lavoro sugli interpreti, i rapporti fra loro sono chiari, limpidi, decisi. Abbiamo voluto chiarire sin dall’inizio il peso scenico dei protagonisti; l’impianto scenografico propone in chiave minimalista un living di una famiglia borghese di sinistra, la stanza è priva di pareti e lascia intravedere sullo sfondo un palazzo, come se le dinamiche familiari fossero spietatamente messe a nudo davanti ad una vetrina sociale. Come le migliori commedie sanno fare questo spettacolo offre molti spunti di riflessione, uno di questi riguarda il sempreverde argomento della maschera pirandelliana che spingerà i protagonisti ad affrontarsi faccia a faccia, sfociando nella diatriba tra ciò che si è veramente e ciò che si manifesta all’esterno, tra l’essenza e la forma e la frantumazione dell’io. Inoltre credo molto, probabilmente per deformazione professionale – ha chiosato lo stesso Attardi – nell’alternanza fra teatro e video, quest’ultimo visto non solamente come supporto scenotecnico ma come vero e proprio elemento indissolubile dell’impianto drammaturgico”.
Quale periodo migliore per inaugurare la nuova stagione? In un momento molto delicato e turbolento per il teatro catanese – come non ricordare la fresca vicenda del teatro “Angelo Musco” che ha appena chiuso i battenti a causa dei pesantissimi debiti accumulatisi negli anni –, il Teatro Mobile di Catania si propone come nuovo centro propulsore per la città etnea, una sperimentazione che si concretizza con passione e sudore, per tutti quelli che da sempre considerano il teatro un’esigenza di vita.