Ragusa, Territorio contro l’assessore Campo: “È il MinCulPop!”

Ragusa, Territorio contro l’assessore Campo: “È il MinCulPop!”

RAGUSA – Entra a gamba tesa Territorio sull’assessore alla Cultura Stefania Campo rea – secondo il movimento politico – di essere intervenuta in maniera “diseducativa” sulla commemorazione dell’Olocausto lo scorso 27 gennaio.

Territorio chiede la sostituzione dell’assessore Campo perché “in questi quasi due anni di attività non ha certo brillato nel suo rendimento da delegato agli spettacoli e alla cultura” e sottolinea “il grave, gravissimo errore che ha commesso ieri sera, intromettendosi con una logica di natura politica che sa di caccia alle streghe e di ricerca dell’untore, che non può essere tollerato in una società che si definisce civile”.

“Entrare nelle scelte artistiche – prosegue la nota di Territorio – e nella scaletta dello spettacolo sull’Olocausto promosso da un gruppo di giovani di Ragusa è quanto di più aberrante possa accadere”.

Territorio critica l’intervento dell’assessore sulle manifestazioni e aggiunge che “’la Campo deve essersi confusa e avrà pensato di essere a capo di un rivisitato MinCulPop, il Ministero della Cultura Popolare dell’epoca fascista che revisionava le informazioni e faceva propaganda. L’assessore Campo ha evidentemente ritenuto, non si sa in base a quale principio, di ergersi a censore delle opere artistiche del maestro Cilia, quadri e sculture apprezzate da fior di critici in tutta Italia”.

“Cilia – prosegue la nota – reo di non essersi coraggiosamente allineato ai diktat della nuova amministrazione grillina, secondo la Campo andava punito impedendo l’esposizione delle sue opere a supporto scenografico dello spettacolo. E per raggiungere questo disegno scandaloso l’assessore Campo ha fatto leva sui ragazzi ventenni che organizzano lo spettacolo adducendo motivazioni davvero ridicole. Ha sostenuto che la presenza delle opere non erano state contemplate nell’iniziale scaletta presentata giorni addietro al Comune quando fu valutato il patrocinio”.

“La Campo – conclude Territorio – ha rovinato uno spettacolo pieno di valori e realizzato da giovani che hanno deciso di impegnarsi per la città. Ma quel che a noi sembra essere più grave, è che ha rovinato l’immagine del Comune, trasformato in ente censore degli artisti invisi”.