CATANIA – Oggi si è conclusa la prima giornata di confronto per la conoscenza e lo studio delle problematiche legate al tumore dell’utero e ovarico.
L’incontro, organizzato dal dott. Filippo Fraggetta, direttore del reparto di Anatomia Patologica dell’ospedale Cannizzaro di Catania e responsabile scientifico del corso, si è articolato in modo discorsivo mettendo sempre al centro la figura del paziente e l’importanza del lavoro multidisciplinare.
I relatori Gian Franco Zannoni (dipartimento di anatomia patologica, Università Sacro Cuore Cattolica, Roma) e la dottoressa Giusy Scandurra (Oncologia Ospedale Cannizzaro Catania) hanno affrontato le problematiche attraverso lezioni frontali e discussioni interattive davanti ad un microscopio “virtuale”, visualizzando una serie di casi, proposti dal professore Zannoni.
“Quest’anno è stato saturo di novità – commenta la dottoressa Giusy Scandurra – specie per il tumore ovarico. Novità che non rimarranno confinate agli angoli della sperimentazione clinica e saranno invece a disposizione di nuovi pazienti che partecipano agli studi clinici randomizzati. Novità che riusciranno a migliorare la qualità della vita perché si tratta di trattamenti a basso impatto per quel che riguarda le tossicità tradizionali. Sono dei passi avanti che avvengono in un periodo molto breve dopo vent’anni di assoluto silenzio”.
Per chi avesse perso l’incontro, domani sabato 13 febbraio, dalle ore 8,30 alle 14,00, si terrà un nuovo confronto per il corso “Esperti a confronto, approccio multidisciplinare. Updates in patologia ginecologica e mammaria” all’Hotel Parco degli Aragonesi.
Verranno affrontate le patologie alla luce delle nuove conoscenze molecolari che stanno alla base delle nuove terapie. Per la mammella verrà sottolineata l’importanza di una corretta valutazione dei recettori estro progestinici, del Ki67 e dell’HER2 per la definizione dei sottotipi mammari fondamentali per una adeguata terapia oncologica.
Inoltre per i tumori della sfera ginecologica particolare attenzione verrà posta per i tumori I e II e per le nuove evidenze molecolari che sottendono a tali neoplasie.