Cambiamo Gravina: “Al Comune democrazia a convenienza”

Cambiamo Gravina: “Al Comune democrazia a convenienza”

GRAVINA DI CATANIA –Nessun rispetto per Consiglio Comunale e Cittadini. L’Amministrazione si sceglie da sola i progetti da finanziare facendosi beffa delle istituzioni comunali e della partecipazione popolare”. Dura la reazione dei consiglieri di “Cambiamo Gravina”, per quanto riguarda la conclusione del procedimento del bilancio partecipato in seno al Comune di Gravina di Catania. Più precisamente, i consiglieri Michelangelo Barravecchia, Massimiliano Giammusso, Filippo Riela, Enzo Giuliano Santoro e Angela Zanghì denunciano in coro, che si tratta di “un bilancio fai da te. Si è conclusa nel peggiore dei modi a Gravina di Catania la procedura per il Bilancio Partecipato. A fronte di un bando comunale che già di per sé non prevedeva la possibilità per il cittadino di votare negli stessi termini eventuali diverse proposte avanzate da singoli cittadini rispetto a quelle dell’Amministrazione, si è raggiunto l’apice della beffa perpetrata ai danni della volontà popolare nella seduta di Giunta del 4 novembre scorso, quando l’Amministrazione ha ritenuto di finanziare, su € 20.551,63 totali teoricamente a disposizione della diretta indicazione dei cittadini, con € 19.051,63 una proposta della stessa Giunta di sostituzione di pali della Pubblica Illuminazione vecchi o guasti. Ancora soldi nella Pubblica Illuminazione. A quando la soluzione definitiva? Questa Proposta, che ha ricevuto l’adesione di addirittura uno (!!!!) cittadino di Gravina, votata dalla Giunta (con l’assenza proprio dell’assessore alla Pubblica Illuminazione tra l’altro…) non considera che per le Manutenzioni e la Pubblica Illuminazione questo Comune spende già una fetta molto consistente del proprio Bilancio, con affidamenti da parte dell’Ufficio competente anche molto recenti, con i risultati che sono già sotto gli occhi (ormai abituati al buio semiperenne di buona parte delle vie cittadine). E che nonostante il Consiglio Comunale abbia provveduto ad approvare il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile PAES ormai quasi due anni fa, nessuna iniziativa tesa al miglioramento generale delle condizioni della Pubblica Illuminazione è stata finora presa”.

I consiglieri toccano poi altri punti focali, inerenti questioni quali la videosorveglianza, i defibrillatori e insistono nella totale assenza di democrazia (o meglio, nel concetto di “democrazia a convenienza”) in seno alle decisioni comunali: “No alla Videosorveglianza. Territorio abbandonato. L’amministrazione giustifica il rifacimento dei pali della P.I. con gli atti dei vandali. Ma allora perché non approvare la videosorveglianza, unico possibile ausilio alle forze dell’ordine per il controllo del territorio? Anche su questo la Giunta ha rifiutato di confrontarsi. Ok ai Defibrillatori. Ma non per tutti. A ciò si aggiunga che anche l’altra iniziativa, questa sì supportata da un’ampia partecipazione popolare, relativa alla dotazione di defibrillatori per gli impianti sportivi, è stata finanziata in maniera minima consentendo l’acquisto di uno solo di questi strumenti salvavita. Il che significa che la stragrande maggioranza degli impianti comunali ne rimarrà priva. A San Paolo 200 firme non bastano. Niente sgambamento. Perché? Nonostante il progetto valido e una raccolta firme di quasi 200 cittadini del quartiere predisposta dal ‘Comitato San Paolo’, gli assessori hanno completamente ignorato la possibilità di mettere ordine e di fornire un servizio ai proprietari di animali che si recano nel parco San Paolo non finanziando (sarebbero bastati circa mille euro…) un’apposita area di sgambamento. La bocciatura è quantomeno inspiegabile, non appare razionale, mortifica l’impegno di tanti cittadini che hanno a cuore il proprio quartiere e, come se non bastasse, si pone in netto contrasto con i principi che il bilancio di partecipazione persegue. L’auspicio è che l’Amministrazione possa ravvedersi e rimediare realizzando l’area con altre somme di diversi capitoli del Bilancio Comunale. Completamente ignorato il Consiglio Comunale. Democrazia solo se conviene. Nonostante un esplicito impegno in tal senso preso dal presidente del Consiglio Comunale, la procedura non ha previsto alcun momento di coinvolgimento nella valutazione e nella scelta dei progetti del Consiglio Comunale, ovvero dell’organo che, eletto e non nominato al contrario della Giunta, rappresenta la massima espressione della volontà popolare. Il Consiglio continua ad essere utilizzato in maniera impropria, ad esempio per sanare debiti fuori bilancio contratti da altri, ma viene puntualmente ignorato nei suoi atti di indirizzo politico-amministrativo. Oltre a bilancio partecipato e al PAES, continuano a rimanere inattuati Regolamenti e mozioni approvati dal Consiglio come il Regolamento per lo streaming delle sedute di Consiglio, il Regolamento per la concessione in gestione delle aree a verde per le sponsorizzazioni dei privati, le modifiche al Regolamento per lo Sport per la gestione ai privati delle strutture, il Regolamento per la concessione dei beni immobili del Comune, tutte misure in grado di fornire introiti alle Casse comunali e migliorare l’efficienza dei servizi. Con la ‘ciliegina’ del Piano Rifiuti Comunale, non approvato dalla Regione entro la scadenza del 15 luglio scorso, su cui l’Assessore competente ha omesso di informare a tutt’oggi il Consiglio e la cittadinanza tutta. Una mancata approvazione che non consentirà di fare la necessaria gara per 7 anni, che avrebbe consentito un risparmio nelle bollette pagate dai cittadini di almeno il 30% del costo del servizio, e costringe il Comune a perpetrare ulteriori e costosi affidamenti diretti senza gara di pochi mesi, ritardando anche qui la soluzione definitiva ed impedendo al Consiglio di svolgere il proprio ruolo di controllo dell’azione amministrativa”.

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Ebbene, dopo un così duro sfogo da parte dei consiglieri di “Cambiamo Gravina”, siamo certi che le polemiche all’interno del Comune di Gravina di Catania non si chiuderanno qui…