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Ho 45 anni e da circa 10 mesi soffro di dolori muscolari diffusi e continui. Ho consultato molti specialisti ed ho avuto varie diagnosi e varie terapie senza però trarne grandi benefici. Un reumatologo mi ha ultimamente fatto diagnosi di fibromialgia ma non ho capito bene di cosa si tratti e di come si curi. Mi può dare qualche delucidazione? (s.s.)
La fibromialgia o sindrome fibromialgica o sindrome di Atlante è una patologia reumatologica caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso, fluttuante, migrante, associato talora ad astenia, insonnia, ansia, depressione, colon irritabile. Colpisce prevalentemente le donne, dalla seconda alla quinta decade, con picchi verso i 25-35 anni e i 45-55 anni. Chiunque si occupi di reumatologia non ha difficoltà a riconoscere che la fibromialgia è la patologia che si incontra più frequentemente, soprattutto nell’attività ambulatoriale. Ciò nonostante non ci sono dati attendibili sulla sua reale frequenza in quanto tale patologia continua ancora oggi ad essere ampiamente sottostimata e raramente diagnosticata. I dati epidemiologici di cui disponiamo sono relativi a valutazioni eseguite in: 1) studi su popolazione sana che documentano una prevalenza compresa tra il 2 e il 4% (con valori notevolmente più elevati se si scorporano i dati per la sola popolazione femminile: 8-10% circa). 2) studi su pazienti ospedalizzati in ambiente internistico con prevalenze nell’ordine del 10%; 3) studi su pazienti valutati in ambiente reumatologico dove la prevalenza raggiunge il 25%. L’ eziologia è controversa: viene data molta importanza a disturbi di tipo psichico ma si parla anche di un possibile coinvolgimento del sistema immunitario, o ad una possibile origine allergica o ancora al ruolo della familiarità; alcuni ricercatori danno rilievo ad una alterata percezione del dolore con conseguente soglia dolorifica più bassa. Non sono presenti alterazioni ematologiche significative con normalità dei test generici di flogosi(VES, PCR, fibrinogeno), dei test immunologici(ANA, ENA, anti-DNA, reuma test, anticorpi anticitrullina). Non si evidenziano altresì significative alterazioni nelle indagini di imaging (rx, TAC, RMN). Si arriva quindi alla diagnosi dopo un percorso di esclusione di altre patologie. All’esame obiettivo si rileva caratteristicamente la palpazione dolorosa di almeno 11 dei 18 c.d. tender points che si trovano localizzati in alcuni punti specifici: 4 nel collo anteriore, 4 dietro le spalle, 2 all’altezza della regione sub-occipitale, 2 all’altezza dei gomiti, 2 all’altezza delle ginocchia, 2 in regione sopraglutea e 2 in regione retrotrocanterica. La terapia non farmacologica si basa su tecniche di rilassamento (training autogeno, yoga) e sulla fisioterapia (molto importante la massoterapia). La terapia farmacologica utilizza FANS, miorilassanti, antidepressivi, oppiacei, anti-epilettici (pregabalin e gabapentin). È patologia da seguire con attenzione e competenza e lo specialista di riferimento è il reumatologo.
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