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Ma è vero che non è più rimborsabile dal SSN la terapia antibiotica iniettabile? Vi chiedo questo perché l’altro giorno mi sono sentito rifiutare dal mio medico una prescrizione di fiale di un noto antibiotico per mia madre novantenne affetta da bronchite acuta! (c.m.)
Non è proprio così, nel senso che non è vero che non è più rimborsabile dal servizio sanitario la terapia antibiotica iniettabile. La storia è un po’ più complicata e merita un approfondimento. È stato pubblicato in GURS n. 52 del 02.12.2016 un decreto dell’Assessore alla Salute della Regione Sicilia del 07.11.2016 che introduce una scheda di monitoraggio per la prescrizione di antibiotici iniettabili: viene così fatto obbligo a tutti i medici prescrittori (sia medici di famiglia che ospedalieri) di compilare tale scheda che accompagnerà la consueta prescrizione del farmaco in modalità dematerializzata o sul ricettario “rosso”. Il provvedimento motiva la disposizione con “il marcato disallineamento” dalle medie nazionali che il consumo di antibiotici fa registrare nella nostra regione, specie per gli iniettabili. La Sicilia è quindi nella black list per spesa: 71 milioni e 940 mila euro nel 2015 e già nei primi 9 mesi del 2016 siamo oltre i 36 milioni. Hanno sforato tutte le province tranne Catania, Ragusa e Caltanissetta. L’idea quindi nasce al solito per motivi economici e ragionieristici. Quello che non piace ai medici è ovviamente il carattere intimidatorio e vessatorio che tale norma presenta e che certamente porterà ad un condizionamento nell’attività prescrittiva dei medici, creando tra l’altro inevitabili occasioni di conflitto tra professionisti e con gli stessi pazienti. Ci auguriamo quindi che presto l’Assessore ripensi questa disposizione ristabilendo un clima più sereno nella vicenda. Nel frattempo quello che va fatto è una stretta collaborazione tra tutti gli attori della filiera prescrittiva e con i pazienti cercando di non creare steccati e divisioni che porterebbero solo ad uno scadimento dell’assistenza sanitaria.
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