Il consumo di alcol ed in particolare l’abuso sono delle piaghe fin troppo sottovalutate. Non si tratta solo delle ripercussioni sociali enormi, ma anche e soprattutto degli effetti devastanti sulla salute, troppo spesso sminuiti dai governi che dovrebbero adottare misure sempre più dissuasive, se non restrittive, contro il fenomeno che continua a coinvolge senza alcuna tregua giovani e adulti.
Uno studio recentemente pubblicato è giunto ad una conclusione impietosa nei confronti dei produttori: “L’industria dell’alcol nasconde o minimizza il rischio di tumori associato al consumo di bevande alcoliche”.
A sostenerlo i ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine e del Karolinska di Stoccolma. Sono state analizzate le informazioni apparse su siti web e organizzazioni legate al settore: 24 su 26 avrebbero mostrato qualche tipo di distorsione.
“L’approccio più comune è presentare la relazione tra assunzione e cancro come altamente complessa, con il suggerimento che non ci sono evidenze chiare. In altri casi si nega che ci sia un collegamento o si contestano i rischi di un uso sporadico. Le strategie ricordano il ‘negare, distorcere, distrarre’, già adottato a suo tempo dall’industria del tabacco”, si legge nella studio.
L’opinione di Mark Petticrew, l’autore principale, è però chiara: “Bere alcol anche moderatamente aumenta il rischio di cancro, e la sensibilizzazione del pubblico è scarsa. Se ci fosse una maggiore conoscenza, per i produttori sarebbe una minaccia seria”.