PALERMO – Alla fine la spunta l’Avellino.
Il risultato finale della sfida di ritorno del primo turno dei play-off nazionali per la promozione in Serie B, 1 a 0 per gli irpini, permette all’Avellino di proseguire il cammino in virtù del miglior piazzamento in classifica alla fine della stagione regolare.
E così il sogno a cui nessuno credeva, ma nel quale tutti speravano, si è infranto lasciando un briciolo di rammarico. Perché ieri sera gli uomini di Braglia, sempre più nervoso e polemico per tutti i novanta minuti, hanno vinto la partita con un gol al 34° minuto del primo tempo, che, a conti fatti, è stata l’unica occasione da gol dei lupi in tutta la partita e si è concretizzata per effetto dell’unica disattenzione difensiva dei rosanero: sta di fatto che D’Angelo, palermitano già a segno nell’incontro del 10 ottobre 2020 al Barbera, indisturbato è intervenuto in corsa sul cross da destra di Maniero e ha incassato il gol che ha deciso la partita.
Ed il rammarico aumenta se si considerano le quattro occasioni limpide capitate sui piedi degli avanti rosanero: due le ha fallite Kanoute, migliore in campo nel primo tempo quando ha giostrato in posizione centrale, sparito dal gioco nel secondo quando è stato spostato a destra per far spazio a Saraniti, e due le ha fallite Valente.
Gli irpini hanno avuto il merito di crederci e fin dal fischio d’inizio hanno aggredito i rosa con il sangue agli occhi, forse un po’ troppo polemici e nervosi nelle continue proteste nei confronti dell’arbitro ad ogni contatto. Passati in vantaggio, però si sono acquietati, cercando di addormentare il gioco e di prolungare il più possibile ogni interruzione.
Non c’è comunque stato il forcing finale dei rosanero, alcuni dei quali in sicuro debito d’ossigeno.
E ora? Un’altra stagione in Serie C forse era messa già in programma dalla dirigenza di Viale del Fante. Però da questo momento in poi, se realmente si nutrono aspirazioni di rinascita, bisogna agire con l’intento di conseguire obbligatoriamente e subito la Serie B.
Con un allenatore che ha dimostrato di essere all’altezza, servono rinforzi adeguati in ogni settore e confidare nel ritorno di Lucca.
Se il Palermo vuole ritornare nel calcio che conta, deve essere costruito su elementi di sicuro affidamento. Lucca è uno di questi. Ma riuscirà la dirigenza a resistere alle sirene che numerose gravitano attorno al bomber rosanero? Potrebbe essere questo il segnale per capire quale sarà il futuro prossimo della squadra.
Play-off Serie C, c’è rammarico per il sogno rosanero infranto
PALERMO – Alla fine la spunta l’Avellino.
Il risultato finale della sfida di ritorno del primo turno dei play-off nazionali per la promozione in Serie B, 1 a 0 per gli irpini, permette all’Avellino di proseguire il cammino in virtù del miglior piazzamento in classifica alla fine della stagione regolare.
E così il sogno a cui nessuno credeva, ma nel quale tutti speravano, si è infranto lasciando un briciolo di rammarico. Perché ieri sera gli uomini di Braglia, sempre più nervoso e polemico per tutti i novanta minuti, hanno vinto la partita con un gol al 34° minuto del primo tempo, che, a conti fatti, è stata l’unica occasione da gol dei lupi in tutta la partita e si è concretizzata per effetto dell’unica disattenzione difensiva dei rosanero: sta di fatto che D’Angelo, palermitano già a segno nell’incontro del 10 ottobre 2020 al Barbera, indisturbato è intervenuto in corsa sul cross da destra di Maniero e ha incassato il gol che ha deciso la partita.
Ed il rammarico aumenta se si considerano le quattro occasioni limpide capitate sui piedi degli avanti rosanero: due le ha fallite Kanoute, migliore in campo nel primo tempo quando ha giostrato in posizione centrale, sparito dal gioco nel secondo quando è stato spostato a destra per far spazio a Saraniti, e due le ha fallite Valente.
Gli irpini hanno avuto il merito di crederci e fin dal fischio d’inizio hanno aggredito i rosa con il sangue agli occhi, forse un po’ troppo polemici e nervosi nelle continue proteste nei confronti dell’arbitro ad ogni contatto. Passati in vantaggio, però si sono acquietati, cercando di addormentare il gioco e di prolungare il più possibile ogni interruzione.
Non c’è comunque stato il forcing finale dei rosanero, alcuni dei quali in sicuro debito d’ossigeno.
E ora? Un’altra stagione in Serie C forse era messa già in programma dalla dirigenza di Viale del Fante. Però da questo momento in poi, se realmente si nutrono aspirazioni di rinascita, bisogna agire con l’intento di conseguire obbligatoriamente e subito la Serie B.
Con un allenatore che ha dimostrato di essere all’altezza, servono rinforzi adeguati in ogni settore e confidare nel ritorno di Lucca.
Se il Palermo vuole ritornare nel calcio che conta, deve essere costruito su elementi di sicuro affidamento. Lucca è uno di questi. Ma riuscirà la dirigenza a resistere alle sirene che numerose gravitano attorno al bomber rosanero? Potrebbe essere questo il segnale per capire quale sarà il futuro prossimo della squadra.