Contro l’Empoli un Palermo dai due volti. Il problema Posavec

Contro l’Empoli un Palermo dai due volti. Il problema Posavec

PALERMO – Primo passo falso del Palermo versione 2017/18 e rammarico per come è maturato il risultato finale di 3 a 3.

I pochi spettatori del Barbera, dopo un quarto d’ora dal fischio di inizio della partita, avevano ottimisticamente pensato che la giornata di ieri si sarebbe conclusa con una sonante vittoria, importante anche perché ottenuta contro diretti contendenti alla promozione in A.

Al 15° minuto del primo tempo, infatti, i rosa erano già in vantaggio per 2 a 0, per effetto di un gioco spumeggiante e produttivo, con Coronado protagonista assoluto, autore dell’assist su punizione per il gol di testa di Cionek, che aveva sbloccato il risultato, e del gol bellissimo con un tiro da fuori area che aveva sorpreso Provedel: 2 a 0 ed Empoli all’angolo come un pugile ad un passo dal K.O..

Invece dopo il raddoppio il Palermo è sparito dal campo, per ricomparire dopo un altro
pareggio, quello dei toscani al 9° minuto della ripresa e ripassare in vantaggio con un altro
bel gol, questa volta di Gnahorè, al 77°.

Partita finita? Niente affatto! Al 3° minuto di recupero un ingenuo intervento di Gnahorè causava un rigore che Capuano non aveva difficoltà a realizzare. Così, dopo che avevano dato l’impressione di fare sfracelli, gli uomini di Tedino sono stati costretti a lasciare il campo con solo un punto che li attarda in classifica.

L’allenatore ex Pordenone avrà da riflettere parecchio per capire cosa abbia bloccato i suoi dopo il 2 a 0. La prima impressione è che la squadra sia Coronado-dipendente al punto che, quando il brasiliano è costretto a rifiatare, i meccanismi di gioco ne risentono in maniera eccessiva. Con l’aggravante che quando Coronado vuole strafare rischia di vanificare la pericolosità che con le sue giocate porta verso la rete avversaria.

Altro problema che deve risolvere Tedino è quello del portiere. A parte le responsabilità su due dei tre gol subiti, Posavec non è capace di dare sicurezza al reparto arretrato. Dopo la deludente stagione passata, neanche in B il giovane portiere pupillo di Zamparini sembra fornire le adeguate garanzie. Con Pomini apparso in ottima forma la settimana scorsa a Brescia, sembrerebbe logico collocare per qualche partita in panchina Posavec. Sarà disponibile Tedino a correre il rischio di causare l’ira dell’ex presidente?

Ieri l’allenatore rosa ha avuto l’ardire di lasciare fuori Trajkovski per fare posto a Gnahorè, modificando addirittura il modulo iniziale, diventato 3-5-1-1. Ha avuto ragione, poiché il franco-ivoriano lo ha ripagato con una prestazione generosa, ricca di qualità e di agonismo, anche se macchiata dall’ingenuità del rigore. Ancora bene Struna al centro del reparto arretrato, bene Cionek, attento in difesa ed autore del primo gol, e Rispoli, instancabile nelle sue scorribande sulla fascia destra, deludenti Jajalo, Chochev e Nestorovski, apparsi in debito di ossigeno e di iniziative, sfiancati probabilmente dagli impegni internazionali da poco conclusi.

Pur con le recriminazioni per il mancato successo, il Palermo sembra capace di mettere in difficoltà qualunque avversario. Se Tedino riuscirà a risolvere i problemi venuti alla luce nella partita di ieri e sarà capace di ottenere continuità di rendimento dai suoi uomini per tutti i novanta minuti di gara, la squadra rosanero sarà protagonista del torneo cadetto e forse riuscirà a coinvolgere qualche tifoso in più.

Pietro D’Alessandro