PALERMO – Anomalie e irregolarità sul concorso per la selezione dei dirigenti al comune di Palermo?
Alcuni indizi farebbero pensare di sì, tanto che, dopo la segnalazione da parte del Movimento 5 Stelle, l’Autorità nazionale Anti Corruzione, guidata da Raffaele Cantone, ha deciso di indagare sul fatto. Così come fatto anche dal ministro dell’Interno Angelino Alfano e quello della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, che hanno avviato delle verifiche sullo svolgimento delle selezioni.
Le perplessità sulla regolarità del concorso è spiegata dal deputato del M5S Riccardo Nuti: “I nostri dubbi sono confermati da quelli del segretario generale del comune Fabrizio Dall’Acqua. In due occasioni, infatti, i requisti richiesti sembravano fatti su misura. Tanto che, per alcuni incarichi i profili cercati sembravano “irragionevoli”. Non sembra essere un caso che quasi tutti gli assunti ricoprissero già altri incarichi e che il comune non si sia costituito immediatamente parte civile contro Li Castri, indagato all’avvio della selezione e risultato essere uno dei vincitori”.
Su 14 posti, per cui erano state presentate 800 domande, 13 cincitori erano già funzionari al comune e 9 erano già stati nominati referenti.