CATANIA – Tino Parisi, giovane promessa del Calcio Catania, non si mostra affatto intimorito ai microfoni dei giornalisti presenti a Torre del Grifo. Il ragazzo, anzi, ha le idee chiare e punta a migliorarsi sempre di più. “La B è una categoria molto diversa da quella in cui ho militato nella passata stagione, quando giocavo in D con l’Akragas. Qui mi alleno con un gruppo di giocatori aventi un’esperienza importante come Spolli, Almiron e Capuano. Tutti mi hanno subito dato una mano ad inserirmi. Per i giovani non è mai facile emergere, soprattutto in Sicilia. Giocare nel Catania è motivo d’orgoglio per me. Spero di riuscire a mettermi in mostra nel calcio che conta”.
Sabato sarà scontro diretto. Arriva il Bologna, avversario forte, da affrontare con la giusta tensione. “I felsinei sono stati costruiti per fare immediato ritorno in Serie A. Hanno un organico di qualità, sarà importante fare punti prestando attenzione ad ogni singolo giocatore del Bologna. Senza soffermarci su uno in particolare. Servirà un Catania all’altezza, ci stiamo preparando per questo, come facciamo sempre senza snobbare nessuno”.
Parisi ha il piacere di ricordare i suoi trascorsi all’Akragas. “Mister Rigoli ebbe l’intuizione di farmi giocare da esterno basso. Ad Agrigento ho vinto il campionato di Eccellenza e sfiorai la vittoria della Serie D. L’Akragas rappresenta una seconda casa per me”.
Tanti cartellini gialli e difficoltà di rendimento in trasferta. Parisi prova a spiegarne il motivo. “In partite in cui si corre tanto, c’è molto agonismo ed è normale. Noi, però, abbiamo rimediato troppe ammonizioni e bisogna migliorare su questo aspetto. Relativamente alle difficoltà a fare punti in trasferta, posso dire che magari a livello inconscio è più semplice giocare in casa perché avverti il calore dei tifosi. Lontano dal ‘Massimino, invece, viene a mancare la spinta del pubblico e tendi a privilegiare l’attenzione a non prendere gol”.