CATANIA – “Aumento del sei per cento degli stipendi, redistribuzione degli utili ai lavoratori, conferma delle 700 assunzioni nel nuovo stabilimento che produce i substrati di carburo di silicio. È una vittoria su tutti i fronti quella riportata da Fismic Catania, sindacato aderente a Confsal, nel rinnovo del Contratto Aziendale della STMicroelectronics, raggiunto nelle scorse ore insieme a Fiom, Uglm, Fim e al Coordinamento Nazionale delle Rsu”. Comincia così la nota della Fismic che annuncia l’accordo dei sindacato sul nuovo contratto aziendale della STMicroelectronics.
“Come Fismic ci riteniamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, perché abbiamo firmato un contratto innovativo che garantisce una crescita della retribuzione dando una risposta concreta, in aggiunta al Contratto collettivo nazionale, all’aumento dell’inflazione di questi ultimi anni”, commenta a caldo il segretario generale di Fismic Catania Saro Pappalardo.
La spiegazione nei dettagli del nuovo contratto della Fismic Catania
Il contratto avrà durata triennale (dal primo gennaio 2024 al 31 dicembre 2026) e verrà sottoposto nei prossimi giorni al vaglio di tutte le lavoratrici e lavoratori italiani. La trattativa si è aperta lo scorso 20 Febbraio 2023 e dopo oltre otto mesi e otto ore di sciopero si è arrivati a raggiungere un accordo. Un capitolo riguarda la politica industriale, di particolare interesse per ST Catania.
“Per quanto riguarda lo stabilimento etneo, vengono confermati la mission e gli investimenti, con specifico approfondimento sul nuovo stabilimento che produce i substrati di carburo di silicio (WSic) nel quale attualmente operano 150 lavoratori e per il quale vengono confermate, a regime, ulteriori circa 700 nuove assunzioni“, spiega Pappalardo.
Per quanto riguarda gli stipendi, “viene riconosciuta una somma in quota fissa pari a mille euro, alla quale verranno aggiunte le altre quote fisse già esistenti che comporranno una cifra complessiva pari a 1.378 euro“, spiega Pappalardo. “Tale cifra verrà suddivisa per le 13 mensilità e riconosciuta in due tranches: una a gennaio 2024 pari a 66 euro ed una a gennaio 2025 pari a 40 euro. Questi aumenti verranno integrati nel terzo elemento, che in busta paga è distinto dalla retribuzione (non assorbibile) e andrà a comporre la paga globale migliorando conseguentemente anche tutti gli altri istituti come il valore delle ferie e delle maggiorazioni dei turni. Inoltre verrà riconosciuta una cifra ‘una tantum’ di 700 euro, verrà corrisposta a marzo 2024 attraverso ‘flexible benefits welfare’ in modo da poterle garantire con i vantaggi fiscali ai lavoratori“.
Cambia il meccanismo di calcolo dei Premi di risultato (Pdr) nell’ottica della redistribuzione degli utili aziendali. “Il nuovo Pdr verrà calcolato attraverso un logaritmo che terrà conto della crescita dell’azienda, dei fatturati nonché degli investimenti che vengono realizzati a fronte della crescita“, dice Pappalardo. Attraverso questo logaritmo, aggiunge il segretario, verrà calcolato il premio di risultato con una logica incrementale. “Nel 2024 avrà come tetto massimo raggiungibile la somma di 4.500 euro, nel 2025 al massimo cinquemila euro e nel 2026 al massimo 5.500 euro. Abbiamo voluto realizzare un Pdr che possa rispondere al meglio ai risultati finanziari e produttivi dell’azienda e redistribuire al meglio la ricchezza prodotta“.
Per quanto riguarda la stabilizzazione dei lavoratori stagionali, aggiunge il segretario, “è stata prevista la costituzione di un ‘bacino’ nel quale confluiranno i cosiddetti summer job, che a partire dal 31 ottobre 2023 abbiano già maturato nove mesi complessivi di contratti a tempo determinato con la ST negli ultimi tre anni, e che avranno priorità nelle assunzioni anche se non in maniera esclusiva“. Nella stessa parte del contratto, evidenzia Pappalardo, “vengono analizzate le politiche ambientali, i temi legati a diversità, equità e inclusione. Ma anche l’inquadramento professionale, per il quale viene istituita una commissione locale per analizzare le varie fasce di livelli contrattuali“. Previsti poi numerosi interventi in tema di conciliazione tempo, vita e lavoro, genitorialità, fruizione di permessi per visita medica e soggiorni estivi per i figli dei lavoratori siciliani tra sei e 16 anni.
“Il nuovo contratto garantisce una migliore redistribuzione dei profitti rispetto ai contratti precedenti“, conclude il segretario. “Per informare i lavoratori dei risultati raggiunti verranno nei prossimi giorni convocate apposite assemblee. Siamo fiduciosi che i lavoratori sappiano cogliere l’importanza delle migliorie raggiunte”, conclude il segretario di Fismic Catania, “rinnovandoci con la loro approvazione la fiducia che ripongono quotidianamente in Organizzazioni Sindacali come la nostra, che lavorano al solo scopo di garantire tutele, migliorie economiche e crescita dell’occupazione“.
La nota della FIM Cisl Sicilia
“È stata una trattativa fiume di oltre 30 ore – afferma Pietro Nicastro, segretario generale della FIM Cisl Sicilia – che ha permesso di sottoscrivere un contratto integrativo aziendale importante dal punto di vista salariale e normativo, come pochi nel panorama nazionale delle aziende metalmeccaniche. Un giusto riconoscimento per i lavoratori della Stmicroelectronics che in questi ultimi anni hanno permesso all’azienda di raggiungere fatturati strabilianti“.
“È stata anche una trattativa intensa e difficile che ha vista coinvolta tutta la delegazione della FIM Cisl catanese – sottolineano, con Nicastro, i componenti della segreteria territoriale Francesco Rimi e Massimo Laviano – in cui la squadra della delegazione rsu Fim Cisl del sito di Catania si è distinta per il fondamentale contributo nei contenuti, al confronto e all’equilibrio nel coordinamento nazionale”.
“Ora – concludono i tre dirigenti della Fim Cisl – è necessario continuare con gli investimenti, perché il settore dei semiconduttori è in forte espansione e determina una esponenziale crescita economica di Paesi come il nostro. Investimenti epocali che non vanno assolutamente sottovalutate dalle politiche industriali“.
Non contenta la Uilm
“C’è chi canta vittoria per il contratto integrativo Stm. Noi della Uilm, no! Altre organizzazioni assieme ai loro rappresentanti aziendali nelle Rsu hanno firmato con l’azienda un’ipotesi di accordo, della quale non ci è stato consegnato neppure il testo integrale. Un mistero buffo. Qualcosa, comunque, l’abbiamo saputa e possiamo dire sin d’ora che i lavoratori hanno ottenuto poco, pochissimo. Sia sotto il profilo salariale, specie in considerazione dei fatturati di Stm, sia dal punto di vista dei diritti contrattuali”.
Lo afferma il segretario generale della Uilm di Catania, Giuseppe Caramanna, che aggiunge: “Dopo 48 ore di trattative, è andata come avevamo previsto. Anzi, peggio! Nei mesi scorsi, dopo avere ascoltato in assemblea il malessere dei lavoratori, avevamo avvertito dei rischi prodotti dalla rottura del fronte sindacale con l’esclusione di alcune sigle, tra cui la Uilm, dalla definizione dei contenuti della piattaforma per il contratto integrativo. Oggi, quei timori hanno purtroppo avuto piena conferma”.