Secondo un’indagine de Il giornale, dal 1946 agli anni ’70 il numero di disastri aerei si è mantenuto continuamente al di sopra dei 50 per anno, con il suo picco nel 1948: 87 tragedie quell’anno.
Negli anni ’80, invece, si è avuto un notevole decremento del dato, che ritorna però vicino alla soglia dei 50 incidenti per anno verso la metà degli anni ’90. Dal 2000 a oggi, per fortuna, si è verificata una diminuzione degli incidenti: 21 nel 2014, il dato più basso mai registrato negli ultimi 70 anni.
Come fare, però, a diminuirlo ulteriormente? Un ingegnere aeronautico ucraino, Vladimir Tatarenko, ha trascorso gli ultimi 5 anni della sua vita a progettare un sistema di espulsione della fusoliera per salvare la vita dei passeggeri in caso di avaria.
Il concetto è semplice: una cabina rimovibile viene agganciata all’ossatura dell’aereo; in caso di necessità, una volta distaccatasi, si attiverebbero i paracadute per favorire un atterraggio/ammaraggio morbido.
Nel momento dell’arrivo, inoltre, per consentire alla fusoliera di posarsi ancora più delicatamente entrerebbero in azione persino dei palloni gonfiabili. Nessun problema nemmeno per i bagagli, che verrebbero stivati sotto la cabina, in modo da non andare perduti.
Tuttavia permangono alcuni dubbi: se la fusoliera finisse su un’aera abitata o vicino a un dirupo montano condannando comunque i passeggeri a una morte certa? Al 95% delle persone a cui è stata posta un’intervista sul progetto sembra non importare; pare addirittura siano disposte a pagare un prezzo del biglietto maggiorato pur di viaggiare su un velivolo col sistema di sicurezza di Tatarenko.