Achille Lauro e la tuta dello “scandalo”, ecco perché il suo messaggio è una mano tesa alla sobrietà umana

Achille Lauro e la tuta dello “scandalo”, ecco perché il suo messaggio è una mano tesa alla sobrietà umana

Un omaggio a San Francesco e un invito “rivoluzionario” alla sobrietà. A distanza di ore fa ancora discutere la particolare mise sfoggiata dal cantante romano Achille Lauro in occasione della sua esibizione nella prima serata del Festival di Sanremo.

Salito sul palco avvolto in un maestoso mantello nero e dettagli color oro che sembra rifarsi a quello della Madonna Addolorata di San Severo (Foggia), l’artista, nel corso della performance canora, ha poi tirato giù quell’ingombrante drappo per mostrarsi interamente in un’aderente tuta strass color carne firmata Gucci.

Un’esibizione che non è piaciuta a molti, ignari tuttavia del suo significato subordinato all’apparente nudità carnale. Eppure, la spiegazione fornita sui propri canali social dal cantante nativo del quartiere capitolino di Conca D’Oro, è stata esaustiva e in grado di sgombrare il campo da equivoci e presunte scabrosità.

Spogliarsi dei propri abiti e liberarsi di ogni bene materiale, infatti, sono stati temi già affrontati nella storia da San Francesco, il frate capace di rendere mansueta ogni tipo di bestia e di comunicare con gli uccelli. Via tutto dunque, dagli stereotipi ai brutali pregiudizi.

Lauro De Marinis – vero nome di Achille Lauro – ha voluto rischiare, certo di attirarsi addosso feroci critiche e commenti d’odio da parte dei frequentatori del web. Ha evidentemente scelto la via più drastica e coraggiosa allo stesso tempo per rendere altisonante un messaggio che, nell’era del lusso a ogni costo e del capitalismo sfrenato, trova serie difficoltà a emergere.

E fregarsene dei giudizi altrui, come recita appositamente il brano scelto per Sanremo da Achille Lauro, appare come il più illuminato degli atteggiamenti.

Fonte immagine Instagram – achilleidol