Italia seconda al mondo per longevità: necessaria integrazione tra servizi sociali e sanitari

Italia seconda al mondo per longevità: necessaria integrazione tra servizi sociali e sanitari

Con l’allungamento della vita media risulta fondamentale ridurre l’impatto negativo dell’avanzare dell’età sulla salute delle persone. I servizi sanitari, di conseguenza, dovranno garantire una gestione più efficace della cronicità, allo scopo di minimizzare l’impatto dell’invecchiamento sulla vita della persona anziana. Considerato che gli anziani sono spesso affetti da molteplici problemi di salute, è indifferibile la realizzazione di una integrazione fra servizi sociali e sanitari.

Riuscire ad invecchiare in buona salute rappresenta un vantaggio per i singoli e per la collettività in quanto riduce i costi sanitari permettendo alle persone di restare attive.
Dovrà essere promossa la salute in ogni fase della vita per pervenire all’invecchiamento in buona salute. Attraverso l’innovazione occorrerà stimolare il benessere,verificando l’aderenza alle cure,la fragilità,la prevenzione delle cadute,l’assistenza integrata,gli ambienti di vita ,che devono essere  a misura di anziano. Risulta essere importante migliorare l’assistenza all’anziano fragile,da identificare e supportare adeguatamente. Agire sul deterioramento della persona anziana, ridurne il rischio di ricovero o di procedure non essenziali è da perseguire trattandosi di fatti che potrebbero causare un possibile danno agli anziani fragili.

Si dovrà integrare l’assistenza sanitaria con quella sociale allo scopo di identificare correttamente tutte le esigenze degli anziani. Il trattamento delle malattie croniche è una sfida molto importante da governare anche con l’uso di innovazioni tecnologiche che consentono i migliori risultati sul controllo ed evoluzione delle malattie croniche. Transitare dal controllo e trattamento delle singole malattie alla verifica e cura di più malattie concomitanti è da considerarsi imprescindibile per avere i migliori risultati. L’approccio deve essere sistematico ed incentrato sul malato. Eseguire una corretta alimentazione, la giusta attività fisica, partecipare alla vita sociale con uno stile salutare,sono la strada da percorrere per aumentare il livello di salute,il benessere e la indipendenza delle persone anziane. Siamo nel nostro Paese al secondo posto,dopo il Giappone, per la longevità a livello mondiale. 

Si vive sempre più a lungo ma non sempre in buona salute per cui vivere con migliore qualità di vita per migliore salute è un traguardo da raggiungere. Anche nei paesi più poveri si vive più a lungo ma si deve garantire che gli anziani,al di là dello strato sociale,possano vivere in buona salute nell’interesse non solo dei singoli ma della intera società. Rendiamo i luoghi di vita più fruibili allineando il servizio sanitario ai bisogni ed alle esigenze degli anziani. Dal sistema organizzato per gli acuti occorre passare ad un servizio sanitario in grado di prendersi carico anche dei malati cronici anziani. Sviluppare, quindi, sistemi di osservazione a lungo termine per ridurre l’uso improprio dei servizi sanitari, garantendo alle persone la possibilità di vivere con dignità al proprio domicilio.

Adeguarsi a strategie per un invecchiamento attivo, in buona salute significa occuparsi di prevenzione e promozione della salute fin dalla giovane età,sviluppando ambienti di vita favorevoli e sensibilizzando le comunità locali a realizzare ambienti di vita e sociali idonei. Dovranno essere creati servizi di salute ed assistenza a lungo termine,idonei per una popolazione in progressivo invecchiamento,rispondendo così alle esigenze degli  anziani,migliorandone benessere e salute. Il servizio sanitario dovrà rafforzare la capacità di monitoraggio e valutazione della salute degli anziani ,affetti da molte patologie croniche evolutive. Iniziare finalmente quel percorso virtuoso che permetterà di mantenere una buona salute con aumento di aspettativa di vita in salute e longevità. Prevenzione e promozione della salute con riduzione dei fattori di rischio individuali, rimuovendo i comportamenti scorretti e perseguendo l’obiettivo della salute come interesse e bene pubblico.Si impone la vera presa in carico degli attuali malati anziani cronici per prevenire ove possibile o comunque ritardare l’insorgenza di complicanze e conseguenti disabilità. In tal senso occorrono modelli innovativi per governare la transizione da ospedale a territorio e viceversa con una vera continuità dell’assistenza sanitaria ,miglior uso delle risorse e migliori risultati.

Domenico-Grimaldi