SIRACUSA – Ieri la guardia di finanza ha fermato due scafisti a 50 miglia dalle coste italiane. I trafficanti si fingevano ricchi diportisti.
Nel pomeriggio di ieri, le unità navali del gruppo aeronavale di Messina, dipendente dal comando operativo aeronavale di pratica di mare e del reparto operativo aeronavale di Palermo, hanno intercettato, a 50 miglia a sud-est delle coste siciliane, un’imbarcazione a vela di circa 12 metri, con a bordo 2 sedicenti diportisti, che avevano sbarcato la notte precedente, in località Vendicari (in provincia di Siracusa), 70 migranti di origine pachistana.
La sinergia con il gruppo interforze di contrasto d’immigrazione clandestina, coordinato dalla procura della repubblica di Siracusa, ha consentito, attraverso le testimonianze dei migranti, di accertare che l’imbarcazione utilizzata per il trasporto fosse una barca a vela bianca con tendalino verde.
Con i pochi elementi a disposizione, un elicottero AW 139 della sezione aerea di manovra della guardia di finanza di catania, alle prime ore dell’alba, ha iniziato il pattugliamento lungo le direttrici di rientro verso la Turchia, individuando l’imbarcazione a 38 miglia da Capo Passero (in provincia di Siracusa), quando oramai l’autonomia stava per esaurirsi. Sentendosi individuati, gli scafisti hanno cambiato la rotta per far perdere le proprie tracce. Solo un successivo volo del mezzo aereo ha consentito di rintracciare nuovamente l’imbarcazione e orientare le unità navali.
Il pattugliatore veloce del gruppo aeronavale di Messina, seguito da una vedetta del reparto operativo aeronavale di Palermo, ha raggiunto e abbordato l’imbarcazione a 50 miglia dalla Sicilia.
Il riconoscimento degli scafisti è avvenuto da parte di migranti, grazie ad alcune fotografie scattate a bordo dell’unità navale e inviate a terra per il confronto.
Ottenuto il parere favorevole della Procura della Repubblica di Siracusa, l’imbarcazione è stata condotta al porto di Augusta, dove è giunta alle ore 6,30 di stamattina 22 giugno. Gli scafisti, al momento in cui sono stati fermati dalle unità navali della guardia di finanza, hanno dichiarato di essere dei ricchi signori, amanti del Mediterraneo, in giro per diletto, e di essere sprovvisti dei documenti dell’imbarcazione, smarriti nel corso di un precedente controllo delle autorità greche.
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