PALERMO – Ieri sera a Cagliari il Palermo è andato incontro alla quarta sconfitta consecutiva, la settima nelle prime undici giornate di campionato. L’ennesima battuta di arresto ha una pesante ripercussione in classifica, che vede i rosanero al penultimo posto con 6 punti, con un punto di vantaggio sul Crotone a quota 5 e distanti dalla coppia Pescara Empoli a 7 punti. Davanti a queste quattro squadre il distacco si è fatto gravoso, con il Bologna e il Sassuolo a 13 punti. Si va quindi materializzando quello che da tempo si percepiva: la salvezza se la giocheranno Palermo, Pescara, Empoli e Crotone, in una sorta di torneo a quattro che vedrà un solo vincitore.
Alla ricerca dell’assetto che gli consentisse di trovare il giusto equilibrio in campo, De Zerbi ha apportato nel Palermo schierato a Cagliari diverse modifiche rispetto alla formazione di giovedì contro l’Udinese. Il modulo è rimasto immutato, non c’è stato nessun 4-1-4-1 di cui si parlava alla vigilia, ma ancora il 4-3-2-1, forse più vicino al 4-3-3. Sono invece cambiati i protagonisti: fuori Goldaniga, Gazzi, Bruno Henrique e Diamanti, l’undici iniziale era composto da Posavec, Rispoli, Cionek, Andelkovic, Aleesami; Hiljemark, Jajalo, Chochev; Embalo, Nestorovski, Quaison. Ma sul campo i miglioramenti non si sono visti.
Il primo tempo è stato equilibrato, caratterizzato dalla paura che entrambe le squadre avevano di perdere, con i soliti problemi di impostazione dell’azione da parte dei rosanero, con un’occasione da gol fallita di testa da Chochev, ma con una manovra eccessivamente lenta e leziosa. Dopo il gol del vantaggio del Cagliari, anche questa volta frutto di una distrazione nell’occasione di Quaison saltato a vuoto, il Palermo si è sciolto: correva l’8° minuto del secondo tempo e al 19° il Cagliari aveva già raddoppiato. La seconda rete degli uomini di Restelli ha fatto capire quanto i giocatori di De Zerbi siano penalizzati anche da fattori psicologici: la consapevolezza di quanto sia difficile una rimonta ha tagliato le gambe ai rosanero. A quel punto, con la forza della disperazione e con ritrovato orgoglio, il Palermo ha espresso un calcio migliore, con più cuore e determinazione, è riuscito ad accorciare le distanze con un bel gol di Nestorovski su cross rasoterra da destra di Rispoli, ma non è riuscito ad andare oltre.
La giornata di campionato che si è conclusa ieri è stata oltremodo negativa per il Palermo, in quanto, oltre alla sconfitta contro il Cagliari, c’è da segnalare che le altre tre squadre coinvolte al momento nella lotta per la retrocessione hanno offerto delle prestazioni che fanno ben sperare per il loro futuro: il Crotone ha vinto la prima partita in Serie A della sua storia in casa contro il Chievo, il Pescara ha perso con il minimo scarto al Meazza contro il Milan mettendo spesso in difficoltà i rossoneri, l’Empoli in casa ha fermato la Roma costringendola alla spartizione dei punti.
A questo punto il destino di De Zerbi sembra appeso ad un filo, anche se Zamparini continua ad ostentare fiducia nel tecnico bresciano, il quale dal canto suo si ritiene soddisfatto della prestazione dei suoi e attribuisce la sconfitta a due disattenzioni difensive. La riflessione che forse nessun allenatore possa porre rimedio ai limiti tecnici e strutturali della squadra è la peggiore fonte di preoccupazione dei tifosi rosanero.
Pietro D’Alessandro