Palermo, dà fuoco al cane: Codacons presenta esposto in Procura

Palermo, dà fuoco al cane: Codacons presenta esposto in Procura

PALERMO – Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo sul caso del cane Aron bruciato vivo in piazza dal suo padrone.

Codacons presenta esposto in Procura

Come riportato da alcuni articoli di stampa, sarebbe sotto inchiesta per maltrattamento di animali il padrone di Aron, il pitbull bruciato alcuni giorni fa e poi morto in una clinica veterinaria del capoluogo siciliano.

Nella specie, nelle condotte, per come rappresentate, parrebbero potersi sussumere nella fattispecie delittuosa prevista e punita dagli articoli 544 bis e 544 ter del Codice Penale, nelle caratteristiche declinate dalla giurisprudenza di legittimità in punto di Uccisione di animali e Maltrattamento di animali.

Per tale motivo Assofido-Codacons ha chiesto alla Procura della Repubblica di voler utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare quanto esposto e in caso positivo di verificare il configurarsi di eventuali illeciti e responsabilità, oltre che, in caso affermativo, di esperire l’azione penale.

Raccolta firme per Aron: le due petizioni online

Nel frattempo, continua la raccolta firme per chiedere giustizia per Aron e una modifica dell’attuale apparato sanzionatorio in materia di maltrattamenti di animali.

Nelle ore in cui è stata diffusa la notizia della morte di Aron, hanno superato quota 60mila le firme sulle due petizioni lanciate su Change.org negli scorsi giorni.

Il primo appello, da 55.700 firme, è stato lanciato da Debora Affatigato, una cittadina indignata; il secondo, che ha raccolto ad oggi 6400 firme, è stato lanciato dall’Associazione “Uniti per salvarli O.D.V.” e chiede una revisione delle leggi in materia di protezione degli animali.

Il totale delle due petizioni porta quindi le adesioni a quota 62mila. Una mobilitazione online straordinaria che dimostra la sensibilità dei cittadini – siciliani e non solo – sul tema.

Il 9 gennaio a Palermo un uomo ha deciso di compiere un atto ignobile nei confronti del suo cane”, si legge nella petizione di Affogato.

L’animale è stato legato e bruciato vivo ad un palo in centro, in via delle Croci, nei pressi della chiesa di Santa Maria del Monserrato. Non possiamo restare indifferenti di fronte a tanta atrocità, ci sono testimoni che hanno visto ciò che accadeva e l’uomo si racconta, sia stato rilasciato. È un vero e proprio atto Criminale. Voltarsi ed ignorare vorrebbe dire restare silenti complici. Vi chiedo di unirvi e di firmare questa petizione in quanto chi ha commesso questa atrocità, sia indirizzato agli organi competenti“, continua.

Commenti dei firmatari

Tra i commenti dei firmatari della due petizioni, le ragioni di chi ha sottoscritto gli appelli: “Non è possibile tollerare simili atrocità su esseri indifesi come gli animali. Chi fa questo è un mostro pericoloso per tutta la società. Domani potrà fare lo stesso ad altri indifesi, bambini, anziani, donne, insomma a chiunque. Servono pene severe”, scrive Viviana.

“La violenza contro gli animali è come quella contro le persone. Gravi punizioni a chi la commette!”, prosegue Silvia.

Firmo perché anche la vita di un animale deve essere rispettata”, è il commento di un altro utente.

Link alle due petizioni