PALERMO – Si deciderà entro il 27 novembre la permanenza o il cambio di fascia di colore in base alla suddivisione eseguita dal governo italiano per contrastare l’emergenza Coronavirus.
La Sicilia, inserita nella zona arancione, pare sia destinata ancora per un bel pò a rimanerci. A confermarlo è stato nelle scorse ore il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci: “Ho sentito il ministro Speranza che mi ha anticipato la decisione di rinnovare la propria ordinanza per tutte le zone arancioni in Italia, fissando per la prossima settimana un primo confronto tecnico per una nuova valutazione del rischio-Regione.
Nel corso della telefonata avuta con l’assessore regionale per la Salute, il ministro ha avuto modo di evidenziare il miglioramento del quadro regionale, anche alla luce di misure di contenimento che erano state già adottate“.
Intanto il governatore siciliano punta all’ennesima stretta sui siciliani, firmando una nuova ordinanza in cui dispone la chiusura di negozi e attività commerciali autorizzate – escluse le farmacie, parafarmacie, tabaccherie ed edicole e del domicilio per i prodotti alimentari, dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento – per la domenica e i giorni festivi. Sono inclusi i mercati rionali e le vendite ambulanti.
“Nelle prossime giornate proseguiremo con il monitoraggio degli indici di contagio, con la valutazione di misure di contrazione della mobilità extra-regionale, con l’adozione di protocolli di contenimento condivisi con gli Enti locali, con screening a tappeto nelle categorie.
Dobbiamo fare tutti la nostra parte – ha aggiunto il presidente Musumeci – e noi non possiamo fare finta di niente di fronte a comportamenti individuali che troppe volte sembrano improntati a una mancanza di responsabilità. Il presidente della Regione ha il dovere di garantire il difficile equilibrio tra diritto alla salute e diritto alla socialità. La Regione sta allargando il monitoraggio su aree più vaste dei Comuni, con parametri oggettivi che portano all’adozione di misure da zona rossa“.
Proprio ieri, in Sicilia, le zone rosse sono diventate ben dieci.
“Serve tempestività, ma soprattutto rigore scientifico. Servono controlli per garantire effettività alle misure. Ciò che non serve, lo dico con rispetto di ogni opinione, sono le polemiche che tendono a dividere le Istituzioni. Faccio mio il messaggio di unità del presidente Mattarella e – ha concluso Musumeci – voglio essere interprete, garantendo, come abbiamo fatto fin dall’inizio della emergenza sanitaria, decisioni che siano frutto di analisi e condivisione“.