CATANIA – “Non dimenticherò mai Marcello Perracchio e i suoi insegnamenti”. Inizia così l’incontro con Antonella Sturiale, apprezzata scrittrice di opere teatrali e autrice del libro “Si può fare”, Opera Incerta editore, una raccolta di testi con uno stile sempre al servizio del palcoscenico e mai autoreferenziale.
Un libro che racconta l’autrice in tutta la sua essenza di donna amante del teatro in tutte le sue forme, capace di trascrivere i pensieri e le sue emozioni su carta- preferendo come ha affermato durante la nostra informale chiacchierata scrivere ancora con la penna e non al pc- consegnandole nelle mani dei lettori come fa un genitore con il proprio figlio. Tra ricordi, progetti futuri e sogni nel cassetto da realizzare impariamo a conoscere l’autrice di “Si può fare”.
Il libro si apre con “Fantasticheria … mare di provvidenza” testo dello spettacolo interpretato dall’indimenticato Marcello Perracchio, un atto d’amore per l’attore ragusano e per il teatro.
“Marcello mi ha insegnato tanto, soprattutto a essere umile. Quando lo chiamavo ‘maestro’ mi rimproverava, con il suo fare bonariamente ‘burbero’, dicendomi: ‘Io sono Marcello’. La sua grandezza risiedeva nella sua grande umanità e semplicità. Mi rendo conto di avere avuto un immenso onore e una preziosa fortuna ad averlo incontrato e conosciuto. Mi ha voluto regalare la gioia di essere protagonista del mio lavoro, il mio amatissimo ‘“figliolo’ primogenito, la commedia musicale ‘Fantasticheria…mare di Provvidenza’, adattamento teatrale della novella ‘Fantasticheria’ di Giovanni Verga. Quando ha letto il copione mi ha guardata dritta negli occhi ed ha esclamato: ‘Si può fare!’, frase che è diventata doverosamente e naturalmente il titolo della mia raccolta di testi teatrali che ho dedicato, con ammirazione e riconoscenza a lui”.
Non posso non chiederle un ricordo, un momento speciale legato a Marcello Perracchio durante le prove o i vostri incontri.
“C’è un aneddoto che in realtà mi è stato raccontato da Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso, fondatori della ‘Compagnia G.o.D.o.T.’ di Ragusa che, insieme a Marcello Perracchio, hanno messo in scena ‘Fantasticheria…mare di Provvidenza’. Marcello ha voluto che io gli scrivessi due sketch comici da interpretare durante i momenti in cui fosse richiesta la sua partecipazione. È stato un grande onore e mi sono commossa profondamente nell’apprendere che portava i miei due lavori sempre con se, anche in ospedale nei diversi periodi di ricovero. Diceva sempre: ‘Questa ragazza è molto brava’. Un giorno, mentre si provava, mi disse: ‘Scrittrice, non scrivere più perché mi costringi a fare tutti i tuoi testi”. Che meraviglioso complimento‘.
La sua penna racconta la Sicilia, i suoi uomini e il suo teatro in modo diverso e particolare. Degno di nota il pezzo sulla tragedia di Don Pino Puglisi. Come si fa a trascrivere su carta le proprie emozioni senza farsi sopraffare da esse?
“Un pezzo emotivamente molto ‘forte’ quello di Don Pino Puglisi. Ho scritto tanto sulla mafia e su chi l’ha eroicamente combattuta. La mia penna segue le mie emozioni di getto, quasi come rapita magicamente da chissà quale arcana ‘identità’. Molti dei miei lavori, come ‘Le Anime del Nespolo’, sono stati scritti ed ultimati in pochissimi giorni. La mia scrittura è mossa dall’anima, è frutto di forti emozioni vissute che “esplodono” sulle pagine bianche”.
Tanti i riconoscimenti ottenuti da questa sua nuova creatura letteraria come il premio Akademon 2019. Quando ha iniziato a coltivare la sua passione per la scrittura pensava di arrivare a mettere in scena i suoi testi, pubblicarli e vincere dei premi?
“Credo che l’amore per la scrittura sia nato con me. Ho un sogno: quello che un giorno anch’io, come i grandi della letteratura, faccia parte dei programmi scolastici d’italiano. Non so se arriverò a tanto: sono già contenta così”.
Quando si scrive lo si fa per comunicare qualcosa a chi legge. Per chi scrive Antonella Sturiale?
“Scrivo perché mi fa stare bene, perché scrivendo “guarisco” da ogni male. Sono felice quando gli altri apprezzano i miei scritti. Mi ritengo una privilegiata”.
Prima di salutarci non posso non chiederle quali sono i suoi prossimi impegni letterari e se anche questa volta si occuperà come ha fatto in passato di dare voce a tutte quelle donne uccise dal maschio prevaricatore?
“Prossimamente pubblicherò una raccolta di storie vere di donne vittime di violenza (Il sussurro della Bestia). Sto lavorando, inoltre, ad una storia intima di un’esperienza ‘particolare’ dal titolo ‘L’altra faccia della luna – Storia di Bianca’. Per il teatro sto scrivendo due commedie musicali, ‘Beffellesi…la (Cosa) mancante’ e ‘In terra di Aitna’. Sto anche creando dei testi per dei noti artisti. Mi sento la pienezza dell’arte addosso: mi fa stare davvero bene”.