CATANIA – Il fenomeno immigrazione cela dietro di sé una piaga davvero terribile, quella del traffico di umani. Un altro caso relativo a questa problematica è stato scoperto dagli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Stato che hanno arrestato Sandra Davide, nigeriana di 26 anni, ritenuta responsabile del reato di tratta di esseri umani ai danni di una connazionale minorenne.
Le indagini, eseguite in collaborazione fra la sezione “Criminalità Straniera e Prostituzione” di Catania e la Squadra Mobile di Venezia, sono state avviate a seguito della denuncia di una cittadina nigeriana diciassettenne (giunta a bordo di un gommone al porto di Catania nel giugno 2015) e hanno messo in luce il caso di Sandra Davide che, con il ruolo di “madame”, ha fatto sottoporre la minore ad un rito “voodoo”, al fine di ottenere il pagamento della somma di 35 mila euro, per poi organizzare il suo arrivo clandestino in Italia, allo scopo di indurla a svolgere l’attività di prostituta per saldare il debito contratto.
La ragazza, dopo essere stata reclutata in Nigeria, è stata prelevata da alcuni connazionali che l’hanno trasferita, attraverso un viaggio nel deserto, in Libia, paese dal quale è partita, dopo svariati mesi, a bordo del gommone.
È emerso dalle indagini che le donne, spesso provenienti da contesti estrema povertà, sono reclutate nel paese di origine con la promessa di un lavoro in Europa in cambio di un pagamento di una esosa somma di denaro e convinte tramite riti tribali, che prevedono la minaccia di eventi negativi, quali malattia o morte della donna o dei familiari, in caso di mancato rispetto dell’impegno.
Sandra Davide è stata portata nel carcere di Giudecca di Venezia dove è in stato di fermo in attesa di giudizio.