Gibellina è la capitale italiana dell’arte contemporanea per il 2026

Gibellina è la capitale italiana dell’arte contemporanea per il 2026

GIBELLINA – Gibellina è stata nominata “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per il 2026.

Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in occasione della cerimonia di proclamazione che ha visto protagonisti cinque comuni finalisti, selezionati tra un totale di 23 proposte di candidatura giunte al Ministero. A essere arrivate a un passo dall’obiettivo i comuni di Pescara, Carrara, Gallarte e Todi.

La presidente della Giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, ha precisato che il titolo è stato assegnato all’unanimità.

L’urlo di gioia nell’aula consiliare

Il traguardo raggiunto da Gibellina non è passato affatto inosservato. Un urlo di festa ha espresso la soddisfazione dei cittadini del comune, riunitisi davanti allo schermo allestito nell’aula consiliare di Gibellina per seguire la proclamazione.

I presenti

In prima fila c’era Roberto Albergoni che col suo staff ha scritto il progetto “Portami il futuro” che la giuria ha premiato. Hanno preso parte all’evento anche il presidente della Fondazione Orestiadi Calogero Pumilia, il presidente del distretto turistico Sicilia occidentale Rosalia D’Alì.

Il ringraziamento del sindaco

Il primo grazie va a Ludovico Corrao che ha dato un’identità a una città distrutta – ha detto il sindaco Salvatore Sutera, durante il suo discorso a Roma – Premiare Gibellina ha il valore di un messaggio chiaro: da momenti buii, come da noi è stato il terremoto, si può rinascere“.

Scarpinato: “Orgoglio per la Sicilia”

È con profondo orgoglio che esprimo il mio plauso per la proclamazione di Gibellina a Capitale italiana dell’Arte Contemporanea per il 2026“. Lo dice l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato, commentando la decisione del ministero della Cultura.
Dopo Agrigento Capitale italiana della Cultura – prosegue il componente del governo Schifani – la Sicilia ottiene un nuovo e prestigioso riconoscimento. Un segno tangibile della straordinaria ricchezza culturale dell’Isola, che rappresenta uno scrigno a cielo aperto dove si fondono e convivono etnie e tradizioni in una unicità irripetibile. Anche questa designazione è il segnale che stiamo lavorando nella giusta direzione, nel segno della tutela, della valorizzazione e della corretta fruizione del nostro patrimonio artistico e culturale“.

Schifani: «Riconoscimento che premia tutta la Sicilia»

Esprimo profonda soddisfazione per la proclamazione di Gibellina come Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026. Questo riconoscimento celebra una città simbolo di rinascita culturale e architettonica, un luogo che, dalla tragedia del terremoto, ha saputo risorgere come punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea e l’innovazione creativa. La scelta della cittadina trapanese sottolinea non solo l’importanza storica e culturale di questo Comune siciliano, ma anche l’incredibile contributo della nostra regione al panorama artistico nazionale». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

La designazione – prosegue – rappresenta un’opportunità straordinaria per sostenere nuovi progetti e per far crescere ancora di più l’identità artistica e culturale del Comune. Come avvenuto già con Agrigento, che il prossimo anno sarà la Capitale italiana della Cultura, ci impegneremo affinché anche Gibellina, al di là del contributo statale, possa contare su ulteriori risorse finanziare che diano impulso a iniziative che valorizzino il territorio e promuovano l’arte contemporanea in tutte le sue forme. Questo è un successo per tutta la Sicilia, che conferma la sua posizione come terra di cultura e creatività. Ringrazio il ministero della Cultura, la giuria presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, e tutti coloro che hanno sostenuto questo percorso. La Sicilia sarà fiera protagonista del panorama artistico italiano nel 2026, offrendo una testimonianza di come la bellezza e la cultura possano essere motori di sviluppo e coesione sociale“.