Schifani sostiene lo Ius Scholae: “Riconoscere la cittadinanza ai figli degli immigrati è un dovere dello Stato”

Schifani sostiene lo Ius Scholae: “Riconoscere la cittadinanza ai figli degli immigrati è un dovere dello Stato”

SICILIA – Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana, ha espresso il suo pieno supporto alla proposta dello Ius Scholae.

Schifani sostiene lo Ius Scholae

Intervenendo a margine di un incontro con il cardinale Matteo Maria Zuppi a Acireale (Catania), Schifani ha sottolineato come la sua posizione coincida con quella di Forza Italia. Con una chiara connessione ai suoi valori cristiani e alla sua esperienza personale. In merito alla cittadinanza, ha dichiarato:

“Sullo Ius scholae mi riconosco pienamente nella posizione di Forza Italia, più volte espressa dall’amico Antonio Tajani. Coincide con i miei valori cristiani e con la mia storia personale. Si tratta di un tema trasversale e noi siamo impegnati per fare in modo che i figli di stranieri che vivono in Italia ormai da alcuni anni, attraverso lo Ius soli temperato o chi segue un ciclo di studi, che permette loro di conoscere i nostri valori, la nostra Costituzione e quindi la nostra identità, abbia il diritto di aver riconosciuta la cittadinanza. Riconoscerla è un dovere da parte dello Stato“.

Un popolo si misura dai suoi diritti

Schifani ha poi aggiunto che la civiltà di un popolo non si giudica solo dalla qualità del sistema carcerario, ma anche dalla sua capacità di riconoscere i diritti a coloro che, pur non essendo nati nel nostro paese, vi hanno trovato una casa e si sono integrati nella società. Sulla questione, ha affermato:

“La civiltà di un popolo si misura su due fronti: la qualità della carcerazione e la capacità di riconoscere diritti a coloro i quali non sono nati nel nostro territorio ma è come se lo fossero. L’identità umana non può subire discriminazioni, per questo mi sono sempre battuto anche quando ero presidente del Senato”.

Il dibattito sul tema e l’impegno locale

Il dibattito tra Schifani e Zuppi si è inserito nell’ambito della rassegna “Il mese della cultura”, promossa dalla diocesi e dal Comune.

Il sindaco Roberto Barbagallo ha aperto l’evento con i saluti istituzionali. Gli ospiti sono stati introdotti dal vescovo Antonino Raspanti, presidente della Conferenza Episcopale Siciliana. L’incontro è stato moderato dal responsabile della comunità di Sant’Egidio di Catania, Emiliano Abramo, e le conclusioni sono state affidate al parlamentare regionale Nicola D’Agostino.