“La piccola bottega delle erbe” di Francesca Costenaro

“La piccola bottega delle erbe” di Francesca Costenaro

Un valzer di parole scorre parallelo alla storia di Francesca Costenaro e al suo romanzo d’esordio “La ragazza dell’altalena” (Land Editore). La nuova opera di Francesca Costenaro, “La piccola bottega delle erbe”, conquista l’ingresso ufficiale nel profilo letterario italiano di prestigio, nonché primo trampolino di lancio verso futuri successi.

"La piccola bottega delle erbe" di Francesca Costenaro

“La piccola bottega delle erbe”: tra vintage e modernità

Il 26 marzo scorso “La piccola bottega delle erbe” (Giunti Editore) ha sorpreso gli scaffali delle librerie con una scrittura intinta in una boccetta d’inchiostro (siamo alla fine del 1800), che però estende tratti moderni nella società appassionata delle storie cosiddette vintage.

La Londra Vittoriana: Sophie Belford e la crescita personale

Londra 1881. In piena epoca vittoriana l’autrice affida al personaggio di Sophie Belford l’evoluzione di una crescita personale ai limiti dello scandalo.

“Era nata inquieta. Lo pensava ormai da tempo, e anche quella volta, mentre, seduta su una panchina di pietra lavorata, liscia come se fosse ricoperta di velluto e con dolci volute al posto degli spigoli vivi, trasformava del semplice riposo in un capolavoro. La sua anima era perenne in burrasca, e quei sacri momenti nel suo castello di acciaio e cristallo, riuscivano a diminuire la tormenta interiore.”

Scandalo e libertà femminile nella società vittoriana

Il turbamento sempre più vicino a una pericolosa scossa non allarma né la scrittrice né la sua protagonista: il rischio di non riemergere da quell’azzardo si tramuta in linfa sconosciuta con due obiettivi nella scalata sociale: l’indipendenza e la libertà.

Sophie ha scelto di chiudere in un cassetto la lingua ispirata dalle convenzioni sociali attraverso cui viene apparecchiato il destino di una giovane donna. Sophie non sarà mai sposa, madre, ma vittima di una scelta secondo la devozione familiare di condurre una vita in ginocchio.

Natura e cura: la serra come rifugio dell’anima

Sophie è un’anima inquieta, nata e cresciuta in una gabbia erede di tanto sole prodigo di caldi abbracci. Fiore puro rivelato al mondo, questa è Sophie nelle apparizioni nella serra del padre, un’oasi di pace per alleviare i sussulti dell’anima.

“Questo è il mio posto, un luogo che conosce i miei segreti più intimi. Le piante si prendono cura di me, mi restituiscono la calma, aiutandomi a non pensare, mi accolgono quando sono triste.”

L’amore universale e la potenza curativa della natura

L’amore universale si muove con andamento distratto proprio perché considera l’inciampo una benedizione e non un irreparabile errore. I profumi della natura preparano ali curative della vertigine di Sophie, consapevole di non poter più illudere il suo domani in una gabbia dorata.

La “Little Herbalist Shop”

Un incontro fautore di crescita personale incoraggia Sophie all’ingresso della piccola erboristeria in Regent Street, la “Little Herbalist Shop“, la cui proprietaria Miss Jane Godwin, si contende l’empatia con il potere benefico della natura, artefice di un idillio tra Sophie e il potenziale profferto dai sensi.

Jane ascolta la natura con una fame di verità oltre un mediocre sentire. Jane ha indagato sulle origini del potere della memoria, lo ha individuato nel cuore degli affetti fiduciosi di certezze immutabili nel tempo.

Segreti e visioni misteriose di Sophie

Negli abissi inesplorati di Sophie si nascondono segreti che hanno capovolto atmosfere cristalline vive solo nei ricordi. La donna è preda di strane visioni in sinergia con un canto ripetuto a oltranza in una lingua sconosciuta. L’evoluzione del suo mondo interiore esercita una stramba voragine nella psiche impegnata nella ricerca di una propria identità.

Dalla nebbia di Londra ai misteri della Malesia

Dalla nebbia londinese al paesaggio naturalistico della Malesia nel tempo di un lampo (di matrice narrativa) che quasi acceca il lettore. L’inquietudine di una incontra il mistero delle proprie origini di un altro.

Simon Bridge, figlio del socio di affari di Mr. Belford decide di sfidare l’oceano per scoprire la verità sulla morte del padre in Malesia. A volte il fato si attarda un po’ prima di bussare alla porta della sua stella prediletta. Non di rado però le buoni intenzioni cedono al capriccio di indossare una doppia maschera calamita dell’inganno.

“La piccola bottega delle erbe”: due anime, due stili narrativi

Quale delle due incompatibili scelte appartengono a Sophie e a Simon?

“Si era lasciato condurre, trainato dall’entusiasmo di lei, attraverso territori sconosciuti, aveva percepito il respiro della foresta, onorato templi antichissimi e si era immerso in acque gelide di laghi inesplorati. Soprattutto, aveva assaporato un modo di essere e di vivere privo di condizionamenti sociali; ora, anche lui, sentiva di essere davvero libero.”

All’improvviso la mano guida del romance ottocentesco cambia rotta verso un’avventura piratesca dall’altra parte del mondo.

Francesca Costenaro: audacia narrativa e libertà letteraria

È senza dubbio una scrittrice audace Francesca Costenaro, che nella terza parte del suo romanzo sembra essere stata contagiata dai turbamenti esistenziali di Sophie al punto di convocare in una sola opera due trame con il richiamo a due stili narrativi in competizione.

Questa penna non intende siglare alcun biasimo nella struttura del romanzo inseguita da bivi opposti e ricorrenti. Le distanze spazio temporali delle mire letterarie possono convivere se votati a un’unica fede: la libertà raggiunge il suo cielo a partire dal prossimo tramonto solo se riesce ad evadere dai cassetti.

sara