La Natura è madre di ogni singola anima sulla Terra. Questa certezza ci porta nel seme della vita che altro non è che amore schiuso davanti ai nostri occhi, petalo dopo spina, spina e mai petalo, a volte la scaletta si inverte per il gusto di sradicare l’ordine naturale dei teneri profumi.
Elizabeth Gilbert: la scrittrice che ha conquistato milioni di lettori
Merita e molto l’interessante storia di vita del XIX secolo a firma della scrittrice statunitense Elizabeth Gilbert, conosciuta a milioni di lettori nel 2006, anno di pubblicazione del romanzo “Mangia, prega, ama – Una donna cerca la felicità”, diventato un bestseller rimasto nella classifica dei libri più venduti per 187 settimane.
“Il cuore di tutte le cose”: il ritorno di Elizabeth Gilbert
L’arco temporale è stato un motore di ricerca di progetti istruiti all’inseguimento di nuove storie con il successo dell’antica impronta. Con “Il cuore di tutte le cose” (Rizzoli), Elizabeth Gilbert torna in libreria con la sua scrittura gentile, impalpabile e fine come un tocco di cipria su guance negate all’amore.
La famiglia Whittaker: origine e destino di Alma
Alma Whittaker nasce in seno a una famiglia benestante di Philadelphia, di padre inglese, Henry, un uomo tanto abile negli affari che “in poco tempo gli avevano assicurato una fortuna in sterline, fiorini, ghinee”. Henry aveva dalla sua parte la furbizia, pregio e difetto del commercio miniera di sole e di sale nel vortice di una notte.
La madre Beatrix era di origine olandese, ma in risposta al suo carattere ombroso non aveva mai avuto il coraggio di opporsi al continente estraneo.
Alma e la Natura: uno studio appassionato e vitale
Accantonato il momento descrittivo delle figure genitoriali, da qui in poi seicento pagine voleranno tutte insieme verso lo studio della Natura che farà di Alma la protagonista e l’artefice di un coinvolgente fermento ispirato ai figli indifesi della Terra.
“Mi considero davvero fortunata. Lo sono, perché ho avuto la possibilità di trascorrere la vita intera a studiare il mondo. E facendo questo non mi sono mai sentita insignificante. […] la conoscenza è il più prezioso dei nostri beni.”
White Acre: il regno delle regole naturali
White Acre è il quartier generale delle regole dettate dalla Natura, a volte preda di evoluzioni che ne confermano il poliedrico processo. Alma vive assorta nel fascino dello studio, confrontandosi con studiosi di passaggio nella proprietà sensibile alla scienza. Non le basta l’esito esplicito portato a termine dopo ore di attenta osservazione, mai abbastanza per dirimere un dubbio.
“Il suo imperativo era come fosse regolato il mondo e quale era la molla principale sottesa a tutto.”
Conoscenza e sentimento: un equilibrio fragile
Come figlia adottiva della ragione educata alla miopia dei sentimenti, Alma ospita ma non accoglie l’uomo che si frappone tra il cuore e l’avida conoscenza. L’intelligenza opera secondo i precetti instillati nel recinto razionale, per mai disperdersi nei venti parziali della vita.
Il coraggio di una donna contro il suo tempo
Appaiono alquanto discutibili le scelte di una donna del XIX secolo. L’epoca fa le veci di un universo parallelo in cui la ragione riprende fiato allo scadere del turno dell’elemento emotivo, e intanto una strana alchimia Donna-Natura incombe nel vortice delle emozioni in nome della prima e unica, insostituibile passione.
Succede ad Alma e a tutte le donne salde nel confronto fedele alla prova.
La lotta per la sopravvivenza come missione esistenziale
“Chi non è attrezzato a sopportare la lotta per la sopravvivenza forse non avrebbe nemmeno dovuto iniziare a vivere. […] Non affrontare la lotta per la sopravvivenza è un atto di codardia. Significa rifiutare il grande patto della vita.”
Alma: una mente libera, fuori dai canoni femminili
Lo schema narrativo di Elizabeth Gilbert esula dal profilo tipico di una donna del XIX secolo disposta a offrire sciocche soluzioni a leggerezze d’appannaggio femminile dell’epoca. Una fisicità come quella di Alma, così lontana dai canoni coetanei a petali di bellezza, sarà covo di un’intelligenza senza padrone, ansiosa di esprimersi nei modi che riterrà utile per il suo mandato privato.
“Il cuore di tutte le cose” di Elizabeth Gilbert: scienza, spiritualità e la poesia del mondo
Scienza e spiritualità si mantengono equidistanti come già sperimentato dalla conoscenza rispetto al Regno visibile nella salvezza di una creatura appassita. Una teoria siffatta tiene lontano “il cuore di tutte le cose” dalla ragione concentrata sui colori cangianti piuttosto che sul volo libero di una farfalla. Altro non è che pura poesia in contemplazione del senso mistico delle meraviglie del mondo.
Collaborare alla magnificenza della Natura
Migliaia di ieri dopo prolifica ancora l’abitudine di subire la vita anziché sezionarla con scopo di studio delle radici nascoste a chi si trova costretto a sopportarne il peso. Chi non collabora alla magnificenza della Natura non riuscirà mai a leggerla nella propria immagine in debito con la genesi della vita.