PALERMO – “L’elezione del vicepresidente dell’ARS, già calendarizzata per la seduta di martedì 21 ottobre, va posticipata ad un tempo successivo alla discussione della mozione di sfiducia al presidente della Regione. Infatti, se quest’ultima dovesse passare, l’ARS si scioglierebbe, comportando la decadenza di tutti i deputati e quindi anche, in ipotesi, del neoeletto vicepresidente ancora mancante”. Lo afferma il coordinatore regionale di NCD, Francesco Cascio, che sul punto ha già inoltrato una lettera al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone.
“A fronte di queste considerazioni – sottolinea Cascio – appare più opportuno e più logico cronologicamente procedere prima sulla mozione di sfiducia da cui dipende la permanenza stessa in vita dell’Assemblea Regionale e, solo poi, alla luce degli esiti di quest’ultima, eleggere il nuovo vicepresidente, se esisteranno ancora i presupposti, ovvero se il Parlamento non sia già decaduto”.
“Inoltre – aggiunge Cascio – trattare la questione con questa cronologia di tempi, in pendenza di due mozioni di censura agli assessori Scilabra e Vancheri, significa offrire il terreno a facili strumentalizzazioni o a subdoli giochi di potere che poi impedirebbero, almeno ad alcuni, di votare con serenità la successiva mozione di sfiducia a Crocetta”.
“A meno che – conclude Cascio – non si voglia rischiare di aprire il mercato delle vacche è importante modificare l’agenda d’Aula in tal senso, affinché tutti siano nelle condizioni di non essere tirati per la giacca e nessuno sia tentato da calcoli opportunistici”.