PALERMO – Seggi riaperti oggi in tutta Italia fino alle 15 per la seconda e ultima giornata di voto sui cinque referendum abrogativi riguardanti lavoro, cittadinanza e diritti sociali. Al termine della prima giornata, l’affluenza nazionale si è attestata attorno al 22%, ma in Sicilia il dato è ancora più basso, confermando una tendenza ormai consolidata di disaffezione elettorale nell’Isola.
Referendum: in Sicilia affluenza sotto la media nazionale
Secondo le rilevazioni ufficiali aggiornate alle 23 di ieri, in Sicilia ha votato poco più del 18% degli aventi diritto, con punte di maggiore partecipazione nelle aree metropolitane di Palermo e Catania, ma con livelli molto più bassi nelle province interne come Enna, Agrigento e Caltanissetta, dove in alcuni comuni l’affluenza non ha superato il 15%.
I cinque quesiti referendari, promossi da diversi comitati e movimenti civici, riguardano norme sul contratto a tutele crescenti, il reintegro nel posto di lavoro, i limiti alla cittadinanza automatica per i figli di stranieri, le procedure disciplinari e il rapporto tra rappresentanza sindacale e diritti dei lavoratori. Temi centrali per la giustizia sociale e i diritti civili, ma che sembrano non aver mobilitato in modo significativo l’elettorato siciliano.
Molti osservatori locali attribuiscono la scarsa partecipazione a una scarsa informazione sui contenuti dei quesiti e a una sfiducia generale verso la politica, nonostante i temi toccati siano particolarmente rilevanti in una regione dove disoccupazione, precarietà lavorativa e questioni legate all’inclusione sociale sono particolarmente sentiti.
C’è tempo fino alle 15 di oggi per andare a votare
I seggi chiuderanno oggi alle 15. Subito dopo inizieranno le operazioni di scrutinio. I dati definitivi sull’affluenza e i risultati saranno resi noti nel corso del pomeriggio. Per la validità del referendum non è previsto il quorum.