PALERMO – Immaginate uno stuolo di avvocati in giacca e cravatta pronti a lasciare, rapaci, a migliaia di giovani i loro biglietti da visita. E’ quello che, metaforicamente, sta accadendo in Sicilia per “merito” della Regione. Se l’obiettivo del Piano Giovani era produrre lavoro possiamo affermare che qualche effetto l’ha sortito: svariati avvocati che si impegnano in ricorsi legali contro il click day e le procedure del Piano per ottenere rimborsi milionari. In effetti sempre di posti di lavoro si tratta.
Fioriscono su facebook i gruppi dei partecipanti al Piano che in questi giorni sono fortemente disorientati. Il click day del 5 agosto dovrebbe essere, a meno di clamorose sorprese, annullato. Quindi tutto da rifare per 800 giovani e il bando emanato, su input dell’ex dirigente Anna Rosa Corsello, sarà ritirato. Quindi, come il titolo di un famoso romanzo russo, molti ragazzi si chiedono: “Che fare?”.
I primi in ordine di tempo, a muoversi sono stati Giuseppe Sicilia e Annalisa Alongi, una coppia di fidanzati dell’agrigentino che ha promosso grazie a Facebook un’azione legale collettiva contro la Regione. Il gruppo facebook raccoglie i vincitori del click day del 5 agosto che erano riusciti a terminare tutta la procedura ricevendo la conferma del tirocinio attraverso un documento pdf. Quest’ultimo è stato sventolato ieri, in segno di protesta, sotto Palazzo dei Normanni mentre si teneva l’audizione della commissione Lavoro.
Ad occuparsi della procedura legale lo studio Grillo – Cortese che chiederà, per i vincitori del click day agostano, un risarcimento pari al valore del tirocinio, circa 3mila euro a persona, oltre ad una ulteriore somma per la mancata chance dell’assunzione. I costi per procedimento variano in base ai gradi di giudizio che verranno affrontati e si parte da una quota di circa 100 euro.
Non solo i giovani ma anche la politica si è messa in moto con gli avvocati. La Lista Musumeci ha attivato un indirizzo mail al quale inviare tutta la documentazione relativa al Piano Giovani per poter intentare, gratuitamente, un’azione giudiziaria. Coloro i quali si rivolgeranno al gruppo parlamentare saranno assistiti secondo un protocollo d’intesa con l’associazione consumatori codici. Successivamente i giovani verranno contattati per sottoscrivere una liberatoria e per un colloquio informativo.
Si è mosso anche il Codacons che annuncia battaglia sul “flop day”. L’associazione ha chiesto alla procura palermitana la qualifica di parte offesa nella vicenda e, inoltre, ha chiesto alla sezione giurisdizionale Sicilia della corte dei conti la condanna per danno erariale dei responsabili. Il Codacons ha, allo stesso tempo, avviato un’azione risarcitoria collettiva per tutti i partecipanti al click day.
L’associazione ha invitato tutti i partecipanti al Piano a collegarsi sul proprio sito per effettuare la richiesta di risarcimento collettiva. I costi sono irrisori: circa due euro.
“Il consumatore può andare direttamente sul sito – spiegano dall’associazione – e arriverà la parte costituzione di parte offesa e la diffida alla Regione per il risarcimento”.
La Regione sarà assediata dagli avvocati. Strano modo per incentivare l’occupazione.