Bullismo e Cyberbullismo: famiglia, società e scuola al “Concetto Marchesi” di Mascalucia

Bullismo e Cyberbullismo: famiglia, società e scuola al “Concetto Marchesi” di Mascalucia

MASCALUCIA – Carolina Picchio aveva solo 14 anni e si vergognava a tal punto per quel video virale messo online dai suoi “amici” da decidere di togliersi la vita. E proprio a Carolina Picchio è dedicata la prima legge italiana contro il cyberbullismo, in vigore dal giugno 2017 (71/2017, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo).

A parlare di “Bullismo e Cyberbullismo Famiglia-Società-Scuola” con gli studenti dell’I.I.S. “Concetto Marchesi”, al cinema Moderno di Mascalucia, sono stati gli esperti dell’Associazione Cammino – Camera Nazionale Avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni.

Della complessa tematica – trattata nei suoi molteplici aspetti dagli Avvocati Chiara Cantella, Roberta Castro, Valeria Calabrese e Riccardo Liotta – sono emersi i punti salienti per una sua reale comprensione: la normativa sul reato di bullismo, la responsabilità civile dei genitori, la relazionalità genitori-figli, la responsabilità dei docenti e del Dirigente Scolastico.

Oltre agli aspetti squisitamente tecnici della problematica, l’incontro – che rientra fra le attività del progetto Ap 04 PTOLISS curato dalla prof.ssa Agata Cullurà e di educazione civica curata dal prof. Enrico Savuto – ha permesso di tracciare profili realistici della personalità tipica di chi attua azioni di bullismo e cyberbullismo e di chi li subisce.

Sollecitati dallo psicologo e responsabile dell’Associazione Centro Famiglie Antonello Arcoleo, gli studenti danno vita a un vivace dibattito nel quale emerge che il bullo è sostanzialmente una persona con problemi, specialmente di tipo relazionale, con molte fragilità e insicurezze.

È fondamentale comprendere che, come ha scritto la povera Carolina Picchio, le parole fanno male più delle botte – sottolinea il Dirigente Scolastico prof.ssa Lucia Maria Sciutoe ciò che è accaduto a lei non deve più accadere a nessuno“.

Articolo redatto in collaborazione con la Prof.ssa Mimma Furneri