ACIREALE – Lunedì 5 luglio 2021 nella Basilica-Cattedrale “Maria SS. Annunziata” di Acireale, con inizio alle ore 19, verranno ufficialmente presentati i risultati dell’intervento di restauro che ha interessato l’area del presbiterio del principale tempio acese.
Restauri che, dopo quattro mesi di lavoro eseguito scrupolosamente dalla ditta “Giovanni Calvagna e figli” sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza BBCCAA di Catania, hanno riservato notevoli e piacevoli soprese, riportando all’antico splendore gli affreschi realizzati dal pittore messinese Antonio Filocamo e dalla sua bottega nel 1711-1712.
All’atteso evento, dal titolo “Il colorito florido dei Filocamo- riscoperte forme e cromie degli affreschi della Cattedrale di Acireale”, interverranno don Mario Fresta, parroco della Cattedrale, don Angelo Milone direttore dell’Ufficio BB.CC.EE. della diocesi di Acireale, l’architetto Irene Donatella Aprile (Soprintendente BBCCAA di Catania), la dottoressa Roberta Carchiolo (funzionario della medesima Soprintendenza) e i restauratori Carmelo e Giuseppe Calvagna. Concluderà mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale. Intermezzi musicali di Rosaria Politi e Sebastiano Cristaldi.
Don Mario Fresta, a conclusione dei lavori di restauro: “I nostri padri, agli inizi del Settecento, hanno voluto abbellire questo tempio con il meraviglioso ciclo di affreschi dei Filocamo, dedicato alla vita della Vergine Santissima, proprio nel luogo principale dell’edificio di culto, lì dove giornalmente si offre il sacrificio eucaristico, affinché tutte le generazioni potessero sperimentare la gloria di colei che è la “tutta bella”, e il Sommo Poeta Dante contempla negli splendori del Paradiso come bellezza, che letizia era ne li occhi a tutti li altri santi“.
Esprime grande soddisfazione Giuseppe Calvagna: “Tutti gli affreschi sono stati puliti, stuccati e ritoccati. La pulitura ha previsto l’asportazione delle pesanti ridipinture eseguite alla fine dell’ottocento, che di fatto falsavano le originali cromie realizzate dal Filocamo. Questa la pulitura ha previsto l’asportazione della pesante cornice dipinta a fine ‘800 portando alla luce quelle originali, realizzate con finiture ad oro zecchino“.