CATANIA – È definita come imposta “Unica” ma di fatto al suo interno contiene tre tributi: Imu, Tari, e Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili. Ma la Iuc – l’Imposta Unica Comunale – è soprattutto un’imposta molto complessa per la seria difficoltà nel determinarne l’applicazione. Il suo quadro incerto mina gravemente i bilanci delle amministrazioni comunali, e confonde i cittadini nel delicato adempimento della contribuzione.
Difficoltà che nemmeno gli studi professionali dei commercialisti possono fronteggiare con piena padronanza a causa della continua instabilità delle leggi e della incontrollata varietà di delibere che la Iuc ha generato.
«È inaccettabile porre i cittadini nelle condizioni di pagare le imposte in situazioni incerte. I contribuenti hanno diritto a un fisco semplice, trasparente e soprattutto equo, perché è certamente uno dei fattori necessari per favorire un reale sviluppo economico».
L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (Odcec) di Catania – attraverso le parole del suo presidente Sebastiano Truglio – esprime così il disagio della categoria nel lavorare con un quadro legislativo “schizofrenico”. Un disagio che è stato condiviso con i colleghi e con alcuni rappresentanti dei comuni etnei attraverso un seminario – svoltosi all’Hotel Nettuno di Catania – sulle criticità della Iuc, la cui scadenza di pagamento è fissata proprio per la settimana prossima, il 16 ottobre.
«In quanto soggetto che partecipa attivamente alla vita sociale del Paese, e soprattutto del nostro territorio, oltreché portatore dei legittimi interessi degli iscritti e dei contribuenti – ha continuato Truglio – l’Odcec di Catania, attraverso la Commissione di studio “Area legislativa”, intende farsi promotore di istanze da avanzare alle amministrazioni comunali e al governo centrale: agli Enti locali proponiamo di abolire le sanzioni nel primo periodo di vita della Iuc, in specie della Tasi, dato che un tale quadro legislativo, così complesso e incerto induce a cadere in errore; al Governo, e in particolar modo al legislatore, chiediamo di unificare il regolamento in materia realizzando un’imposta realmente unica, affinché si possa seguire una linea comune di condotta senza causare la nascita di migliaia di delibere comunali tutte diverse tra loro».
«Se si pensa che il 95% dei Comuni italiani non è riuscito a rispettare la scadenza per la definizione della propria aliquota di riferimento e delle relative detrazioni, è facile intuire la mancata chiarezza che accompagna la Iuc – ha dichiarato Rosario Marino, consigliere dell’Odcec etneo e delegato alla Commissione “Enti Pubblici” – riteniamo inoltre che la Tasi non debba gravare sugli immobili ma vada piuttosto applicata secondo le possibilità di reddito».
Le gravi conseguenze dell’attuale inadeguato sistema della fiscalità locale sono state espresse dagli amministrazioni presenti: il sindaco di Giarre, Roberto Bonaccorsi, l’assessore al Bilancio del comune di Catania, Giuseppe Girlando e l’assessore al Bilancio del comune di Acireale, Alessandro Oliva.
I contenuti del seminario sono stati curati dalla Commissione di studio “Enti pubblici” dell’Ordine, presieduta da Matilde Riccioli. Hanno relazionato i componenti Gaetano Oliva e Salvatore Auteri, seguiti da Eugenia Messina, funzionario Ufficio Tributi A.P. del comune di Catania, e Orazio Mammino, funzionario Ufficio Tributi del comune di Acireale.