CATANIA – Può l’amore per la propria squadra di calcio, in questo caso il Catania, far parte integrante del nostro quotidiano al punto di diventare una pagina di letteratura capace di emozionare e incuriosire anche chi non ama il calcio? L’ambiziosa iniziativa socio culturale di Alessandro Russo, medico ortopedico con la passione per la scrittura ed autore di numerosi libri, di raccogliere in un volume, “Antologia di racconti sul Calcio Catania”, Geo Edizioni, ben trentadue testimonianze di vita di uomini e donne legate a doppio filo alle gesta sportive del Catania e consegnarle alla storia della città e al cuore dei tanti catanesi sparsi nel mondo, parafrasando il gergo tipicamente calcistico, è un goal da capocannoniere capace di descrivere quei battiti frenetici legati al mondo dei tifosi rossozzurri.
In un pomeriggio di fine settembre, mentre si discute tra ricorsi al Tar e animi sempre più infervorati se il Catania andrà in serie B, dopo un’intensa giornata di lavoro tra interventi chirurgici e pazienti sempre più impazienti, incontriamo Alessandro Russo scoprendo il lato più bello ed umano del mondo del calcio.
Antologia di racconti sul calcio Catania è un libro molto apprezzato all’estero che racconta la città in una nuova veste. Com’è nato questo progetto editoriale?
“C’era l’esigenza di raccontare Catania da un altro punto di vista, per motivi di lavoro sono stato alcuni anni fuori e ho visto come la passione per la nostra squadra univa tutti senza alcuna distinzione. Ho voluto trasferire ad altri l’emozione che si prova quando si vede giocare la propria squadra. Il progetto è stato studiato ed elaborato da me e da Bruno Marchese, che ha curato l’impaginazione grafica, ed insieme abbiamo deciso come sviluppare l’idea mettendo su carta questa nostra iniziativa arricchita dal disegno di copertina di Cetty Emanuele”.
Cos’ha provato quando ha visto che quest’atto d’amore verso il Catania e la città ha iniziato a prendere forma?
“Siamo stati sommersi dalle lettere e dalle dimostrazioni dei tifosi che hanno subito risposto con grande entusiasmo. L’emozione di leggere i primi racconti è stata immensa. Ogni storia racchiude in sé un mondo e un sentimento diverso. Tutti gli autori hanno interpretato cosa significa essere catanese nei diversi luoghi del mondo, come la storia di Fabio Verga che vive la sua catanesità ad Hong Kong parlando di Beppe Mascara anche nei luoghi più disparati. Ci sono anche i racconti delle donne come quello della novantatreenne Anna Longo, figlia di Enzo Longo redattore capo del Corriere di Sicilia, uno dei più grandi giornalisti sportivi che abbiamo avuto, che ripercorre emozionandosi e arrabbiandosi la nascita della sua passione per la nostra squadra”.
Questo libro parla di sport ma non è solo per tifosi…
“È vero, perché racconta con grande semplicità i colori, gli umori e la forza di una città come Catania votata al teatro per nascita. Quest’antologia riesce a far appassionare anche i non tifosi, anche le donne che non amano il calcio risvegliando i ricordi d’infanzia legati ai nonni o al papà, che vivevano 90 minuti di dolore e passione dietro una radiolina in attesa dello storico programma domenicale “90° minuto”, che racchiudeva per molti il senso del fine settimana”.
Molte le presentazioni ufficiali del testo anche a Milano tra i catanesi del nord per raccontare le storie della Milano del sud. Ci rende partecipe di qualche emozione di quell’importante presentazione in trasferta?
(ride) “Chi vive a distanza successi e “scoppole” di una passione chiamata Catania riesce ad immedesimarsi e soffrire, forse, più di chi come noi quotidianamente si muove all’ombra dell’elefante. La presentazione si è svolta alla “Case delle arti- spazio Alda Merini” in un clima di grande fraternità e amicizia, oserei dire che sembravamo a Catania e non a Milano. (ride). Ogni presentazione come quella con il sindaco Enzo Bianco arricchita dalla catanesissima presenza di Gino Astorina o quella con Enrico Guarneri sono una piccola grande soddisfazione che mi ha arricchito umanamente e culturalmente in cui ho visto negli occhi di tutti la passione e l’amore per la nostra squadra da sempre croce e delizia per tutti i catanesi”.
C’è un racconto a cui è maggiormente affezionato?
“Impossibile scegliere, sono tutti figli dello stesso amore”.
Suo nonno era il presidentissimo Angelo Massimino nome fondamentale per la rinascita del Catania ed inevitabilmente la sua vita è legata al calcio e alla passione che si vive tra gli spalti, ma cos’è il calcio per Alessandro Russo?
“Il calcio è unire e mettere in contatto persone diverse avvicinandole anche al dialogo e alla costruzione di sentimenti che creino unione e coesione con grande umanità. Impossibile, per me, delimitare tutto al rigore non dato o all’espulsione giustificata o meno di Cristiano Ronaldo. Il bello del calcio è che uguaglia tutti, in tribuna non esistono differenze sociali il professore universitario, il medico o il magistrato si agitano e imprecano senza sosta come il tifoso ruspante e colorito del centro storico con i capelli rasati e la frangetta che scorrazza senza casco per San Cristoforo”.
So che tra poco darà alla luce un nuovo libro, possiamo sapere di cosa si tratta?
“Tra non molto sarà possibile leggere un’antologia di racconti dei partecipanti al mio corso di scrittura creativa organizzato con la collaborazione di Algra Editore e della poetessa Gabriella Rossitto per un altro lavoro che accarezzerà le pieghe dell’anima”.