Succede a Catania e provincia: 11 maggio MATTINA

Succede a Catania e provincia: 11 maggio MATTINA

CATANIA – Ecco le operazioni più importanti condotte dai carabinieri a Catania e provincia:

  • i carabinieri della Stazione di Guardia Mangano hanno arrestato un pregiudicato catanese di 30 anni, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale Catania, in ordine al reato di furto aggravato in concorso. Aveva preso di mira, insieme ad altri complici in fase di identificazione, una casa di riposo per anziani, la “Casa dell’Angelo” ubicata ad Acireale – Frazione Guardia – in via Vecchia Pozzillo. La struttura, completamente rinnovata, era stata arredata e si apprestava ad aprire al pubblico. Ma il ladro, in virtù di ciò, ha colpito in sequenza tra il 18 e il 19 dicembre 2020, nonché il 31 dicembre 2020, quando, dopo aver tagliato parte della recinzione metallica e danneggiato la porta d’ingresso, è entrato nella struttura impossessandosi di diversi elettrodomestici (4 Tv LCD, 1 frigorifero, 1 lavastoviglie, 1 cucina completa di forno elettrico); e ha razziato ben 300 chilogrammi di limoni dall’agrumeto prospiciente la struttura. Poi è ritornato sul luogo del delitto il primo gennaio scorso per rubare dalla struttura i materassi e i cuscini, evento non portato a termine sol perché i proprietari si erano recati sul posto e accorgendosi della presenza dei ladri si erano messi a gridare avvertendo nel contempo i carabinieri della locale Stazione. I militari, intervenuti sul posto, anche grazie all’ausilio dei colleghi della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Catania, hanno ricostruito passo dopo passo l’evento criminoso, dal taglio della recinzione fino alla forzatura delle porte e delle finestre, sia esterne che interne, laddove gli investigatori sono riusciti a rilevare diverse impronte papillari che, da un riscontro in banca dati, sono risultate appartenere all’odierno arrestato che in passato era stato già arrestato per reati legati al mondo della droga. Prove che non hanno lasciato alcun dubbio al giudice che, su proposta del magistrato titolare dell’indagine, ha emesso la misura restrittiva, ordinando l’arresto del malvivente e la sottoposizione del medesimo agli arresti domiciliari;

  • i carabinieri della Stazione di Licodia Eubea hanno arrestato un pregiudicato 26enne di Comiso (Ragusa), ritenuto responsabile di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, false dichiarazioni sulla propria identità e resistenza a pubblico ufficiale. I militari, nel corso dell’effettuazione dei servizi predisposti per garantire l’osservanza delle disposizioni finalizzate a contenere la diffusione epidemica, lungo la SS 514 nella frazione Santo Pietro hanno imposto l’alt al conducente di un’autovettura il quale, sprovvisto di documenti e viaggiando in compagnia di una 27enne, ha quindi fornito loro solo verbalmente le proprie generalità. La donna d’altro canto, che a un controllo effettuato dai militari all’interno della sua borsa è stata trovata in possesso di circa 20 grammi di marijuana, ha tentato il tutto per tutto nel tentativo di sottrarsi alle proprie responsabilità, fingendo infatti un malore e chiedendo di essere accompagnata in ospedale. I militari hanno così scortato l’autovettura della coppia nel tragitto verso l’ospedale Gravina e Santo Pietro di Caltagirone ma a un certo punto l’uomo, con una brusca manovra, ha tentato di sfuggire ai militari percorrendo ad alta velocità la SP 34 in direzione di Acate. La coppia, comunque, è stata bloccata dopo alcuni chilometri. È così emerso che l’uomo, che prima aveva anche fornito false generalità ai militari, aveva così violato la misura di prevenzione che gli imponeva il soggiorno nel Comune di Comiso, quindi sono stati entrambi sanzionati per aver violato le disposizioni anti-Covid, mentre la donna è stata segnalata alla Prefettura quale assuntrice di sostanze stupefacenti;

 

  • i carabinieri della Stazione di Vizzini hanno arrestato un 32enne di Misterbianco e un 28enne di Aci Castello, entrambi pregiudicati, ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso. La nuova frontiera del guadagno facile (ma illecito) si chiama “catalizzatore”, un componente dell’impianto di scarico delle autovetture che è tanto utile per la salvaguardia dell’ambiente quanto prezioso per commercianti senza scrupolo che, ricavandone preziose quantità di metalli nobili contenuti al loro interno, ne commissionano i furti con relativi gravi costi per le vittime del reato, costrette ad affrontare elevati costi di ripristino della propria autovettura dai danni cagionati dai ladri che, in verità, “operano” di taglio e senza particolari accortezze. I due arrestati erano stati notati aggirarsi nei pressi di un soccorso stradale in Contrada Pietre Bianche e i militari infatti, immediatamente accorsi, hanno subito constatato il taglio della rete di recinzione trovando il 32enne ancora all’interno del perimetro dell’area privata nonché in possesso di un catalizzatore appena asportato con una smerigliatrice a batteria da un’autovettura mentre il complice, invece, lo attendeva all’interno di un Fiat Doblò con un ulteriore impianto di scarico già trafugato e vari utensili da lavoro. I militari hanno quindi restituito al proprietario dell’autosoccorso il materiale rubato, mentre hanno condotto i due arrestati al carcere di Caltagirone in attesa delle disposizioni dell’autorità giudiziaria.