Sgominata la piazza di spaccio del “Locu”, tra i grossisti anche il figlio di uno dei “Mussi” – VIDEO

Sgominata la piazza di spaccio del “Locu”, tra i grossisti anche il figlio di uno dei “Mussi” – VIDEO

CATANIA – Con l’operazione di oggi a Catania, denominata “Locu” – proprio per la zona in cui era stata allestita da anni una grossa piazza di spaccio nel quartiere San Cristoforo – si è riusciti a sgominare un sodalizio criminale dedito al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina, crack, marijuana e hashish).

Sgominata la piazza di spaccio del “Locu”

Le cessioni delle sostanze stupefacenti sarebbero avvenute sia in strada che anche all’interno di alcune abitazioni gestite dall’organizzazione mafiosa. Accertati centinaia di episodi di cessione di droga anche tramite l’impiego di agenti sotto copertura appositamente inviati dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. Gli agenti sotto copertura avevano il ruolo di acquirenti.

Le investigazioni hanno permesso di ricostruire il gruppo di pusher che, sotto la direzione dei capi promotori dell’associazione criminale – tra i quali figurerebbero Nicola Tomaselli, Salvatore Marino inteso “Cià cià” e Francesco Cultraro – si sarebbero alternati sistematicamente, su vari turni orari nell’arco delle giornata, nell’attività di cessione minuta di cocaina e crack allestita all’interno delle case di spaccio site nelle vie Bonfiglio, delle Calcare e Testulla, che sono da considerarsi punti di smercio delle droghe tra i più importanti dell’intero quartiere San Cristoforo.

Droga nascosta nelle scale e “calata” con un paniere

La droga veniva nascosta nelle scale di un palazzo e data al pusher attraverso un paniere che poi provvedeva a venderla in strada. I guadagni ammontavano a circa 20mila euro al giorno.

Tra i grossisti anche il figlio di uno dei “Mussi”

La piazza di spaccio cui si è accennato sarebbe stata rifornita di cocaina attraverso tre distinti canali di approvvigionamento:

  • il primo riconducibile all’articolazione del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, storicamente dedito alla gestione delle piazze di spaccio nel rione popolare San Cristoforo, che sarebbe attualmente capeggiata da Domenico Querulo inteso “Domenico da zà Lina e che sarebbe composta, tra gli altri, anche da Filippo Crisafulli, inteso “Candeggina”, i quali avrebbero agito con la collaborazione di Francesco Maugeri inteso “Ciccio a pà, Biagio Querulo inteso “Gino da zà Lina e Francesco Grillo;

 

  • il secondo riconducibile ad un’altra frangia del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi i cui vertici sarebbero rappresentati da Rocco Ferrara e Giovanni Agatino Distefano, inteso “Giuvanneddu cammisa” i quali, nella conduzione delle illecite attività, sarebbero stati collaborati dal fratello di quest’ultimo, Renè Salvatore Distefano;

 

  • il terzo riconducibile al grossista di cocaina Giovanni Orazio Di Grazia, figlio del più noto Orazio Di Grazia (cl. ’47, già esponente del clan mafioso Laudani intesi, a loro volta, “mussi ri ficurinia”). In particolare, il predetto, avvalendosi del suo “corriereIgnazio Testa, avrebbe rifornito sistematicamente, con svariati chilogrammi di cocaina, la piazza di spaccio del “Locu”, recapitandoli al capo-piazza che sarebbe stato individuato in Nicola Tomaselli.

Nel corso dell’attività di indagine sono stati, inoltre, effettuati diversi sequestri di sostanze stupefacenti (complessivamente, oltre 700 gr. di cocaina e 1 kg di marijuana).

Le immagini video