CATANIA – Denunciato 64enne catanese, dai carabinieri della compagnia di Catania “Piazza Dante”, per ricettazione e possesso di chiavi alterate o grimaldelli.
L’attività rientra nell’ambito delle operazioni d’intensificazione dei servizi preventivi sul territorio, disposte dal comando provinciale dei carabinieri di Catania, per prevenire, contrastare e reprimere l’illegalità diffusa.
I controlli
Nello specifico, durante i giorni scorsi, i militari del Nucleo Operativo della compagnia di Catania Piazza Dante, unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo di Fontanarossa e insieme al Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno eseguito una serie di perquisizioni mirate, basate su attività info-investigative acquisite grazie alla capillare conoscenza del territorio e dei fenomeni di delinquenza locali.
La perquisizione
L’operazione è iniziata con una perquisizione nell’abitazione dell’uomo, residente nel quartiere Monte Po, per verificare la possibile presenza di armi. Nonostante tale ricerca abbia dato esito negativo, i militari però hanno rinvenuto elementi che facevano sospettare l’esistenza di un ulteriore locale da controllare.
In effetti, hanno scoperto che il 64enne aveva a disposizione un garage-deposito situato a Misterbianco (Catania), dove lo stesso avrebbe potuto custodire materiale di natura illecita.
A quel punto i carabinieri, insospettiti, hanno deciso di estendere l’operazione, con annessi relativi controlli, anche in quel magazzino. In effetti la scoperta che hanno fatto gli investigatori è stata sorprendente, infatti anziché armi, i militari hanno trovato un assortimento di dispositivi elettronici sofisticatissimi, concepiti per eludere i sistemi di sicurezza delle automobili.
Il materiale rinvenuto
Nel dettaglio, all’interno del locale sono stati rinvenuti 34 apparecchi OBDII, utilizzati per collegarsi alla porta diagnostica delle autovetture e bypassare l’immobilizer, consentendo la programmazione di nuove chiavi e l’accesso al sistema di controllo del veicolo.
Inoltre, 137 telecomandi per auto di diverse marche, pronti per essere codificati e destinati all’accesso e al controllo di veicoli con sistemi di chiusura a distanza; 260 centraline per autovetture di vari modelli che, una volta sostituite, permettono di aggirare il sistema di sicurezza originale e ottenere il controllo del veicolo; 16 schede per mappatura di telecomandi, usate per adattare le funzionalità dei telecomandi a specifici modelli di veicoli per sbloccarli o avviarli senza la chiave originale; 7 emulatori per blocca sterzi, strumenti che simulano la presenza di una chiave corretta e permettono di disattivare il blocco sterzo, consentendo la guida del veicolo; computer e dispositivi avanzati di diagnosi e decodifica, in grado di leggere, decodificare e riprogrammare i codici di sicurezza delle centraline dei veicoli per clonare o creare nuove chiavi; 90 body computer, moduli di controllo essenziali per il funzionamento elettronico del veicolo che, se manipolati o sostituiti, permettono di prendere il controllo del veicolo stesso; 1 dispositivo per ricavare il PIN code, fondamentale per accedere alla programmazione delle chiavi e agli altri sistemi di sicurezza.
Questi strumenti permettono di trasformare un veicolo protetto in un obiettivo facile e immediato per i ladri, neutralizzando i sistemi di sicurezza in pochi minuti. Davanti a queste evidenze, il soggetto non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità.