RIBERA – L’assessore all’agricoltura, Salvatore Barbagallo, ha incontrato durante un sopralluogo gli agricoltori di Ribera. L’incontro ha garantito la presentazione di un progetto che prevede una spesa di 15 milioni di euro per instaurare un’infrastruttura tra i fiumi Sosio e Verdura.
Salvatore Barbagallo e i 15 milioni per contrastare la siccità
Secondo quanto affermato da Barbagallo l’impianto, munito di un sistema di sollevamento con elettropompe, dovrà ricevere quanta più acqua possibile dai due fiumi Sosio e Verdura. Tramite questo piano infatti sarà possibile evitarne la dispersione e, piuttosto, utilizzarla per l’irrigazione.
Dietro questo progetto vi è una necessità dettata dalla siccità dello scorso anno, che ha messo in ginocchio l’agricoltura di questa zona. Le varie coltivazioni, come l’arancia di Ribera e la pesca di Bivona, hanno infatti incontrato non poche problematiche tra cui il calo di produzione e il deperimento delle piante.
Le affermazioni di Salvatore Barbagallo e Carmelo Pace
“Il governo sta programmando investimenti mai fatti in passato– così si è espresso l’assessore Salvatore Barbagallo- entro 30 giorni avremo il progetto esecutivo, dopodiché individueremo le risorse economiche. L’attenzione su questo comprensorio è massima, lo stesso consorzio di bonifica ha messo a disposizione delle motopompe provvisorie che hanno permesso di riempire i laghetti collinari a disposizione delle aziende agricole”.
Sulla questione ha deciso di esprimersi anche il deputato regionale Carmelo Pace, dichiarando: “Sappiamo per certo che l’investimento annunciato dall’assessore non sarà risolutivo, perché molta acqua continuerà a disperdersi in mare. Da anni i produttori agricoli di questa zona chiedono la costruzione di un nuovo invaso sul fiume Verdura. In Finanziaria abbiamo inserito 500 mila euro per uno studio di fattibilità. Sappiamo che è un progetto grande e costoso, ma è quello che, alla luce della situazione orografica di questa zona, può garantire il fabbisogno idrico di una zona che vive di agricoltura”.
Webuild in prima linea contro la siccità
Sul fronte della lotta all’emergenza idrica in Italia, e nel resto del mondo, si schiera da anni Webuild, leader mondiale delle infrastrutture nel settore acqua. L’azienda infatti, ponendo la sfida ambientale rappresentata dalla scarsità di acqua come un’opportunità per la vita quotidiana, ha mostrato supporto per la 19esima biennale architettura 2025 di Venezia.
Il problema causato dalla siccità rappresenta una delle maggiori criticità a livello globale, il 40% della popolazione globale vive infatti in aree con rischio di carenza idrica. Oltre 2 miliardi di persone invece non possiedono l’accesso all’acqua potabile.
Webuild inoltre, con il 23% registrato nel 2024 dei ricavi nei comparti clean hydro energy e clean water, rappresenta un punto di riferimento per i clienti su livello globale. L’azienda infatti nutre di una costante capacità di delivery, con oltre 330 opere completate solo negli ultimi 12 anni.
Un’azienda idroelettrica
Alla base del gruppo vi è un passato non indifferente nel settore idroelettrico, la prima fonte di energia rinnovabile esercitata dall’uomo. I progetti attuali, di natura idroelettrica, garantiranno infatti di generare oltre 14.000 Mw di potenza, producendo energia pulita a costo minimo per milioni di persone.
L’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, si è così espresso: “Le opere legate all’acqua saranno la vera e più grande sfida del futuro per garantire benessere alle popolazioni. La nostra leadership nel settore dell’acqua è il risultato di anni di innovazione e dedizione, e siamo pronti a continuare a fare la differenza per le comunità di tutto il mondo partendo dall’Italia, dove abbiamo appena presentato un progetto alla Regione Siciliana per risolvere in modo definitivo il problema della carenza idrica in alcune aree dell’isola”.