Investì la moglie e uccise l’amica a Catania, condannato a 27 anni

Investì la moglie e uccise l’amica a Catania, condannato a 27 anni

CATANIA – Condannato a 27 anni di carcere Piero Nasca, il 53enne responsabile dell’omicidio alla zona Industriale di Catania, nel giugno 2023. L’uomo ha investito volontariamente la moglie (Anna Longo), rimasta ferita, uccidendo l’amica (Cettina De Bormida) che era insieme a lei.

Omicidio Zona Industriale a Catania

La sentenza è stata emessa dalla Quarta Corte d’assise di Catania. La Procura aveva chiesto una condanna a 24 anni di reclusione.

Il collegio, presieduto da Maria Pia Urso, ha riconosciuto l’imputato parzialmente incapace di mente.

Dopo avere scontato la pena, Nasca dovrà essere sottoposto alla misura di sicurezza del ricovero in una comunità terapeutica per la durata minima di tre anni. Il legale dell’imputato, l’avvocato Fabio Presenti, ha annunciato che presenterà ricorso.

I risarcimenti

Piero Nasca e il Fondo di garanzia per le vittime della strada dovranno risarcire le parti civili. È stata disposta una provvisionale immediatamente esecutiva di 150mila euro a favore di Christian Tringale, figlio della donna deceduta, e di 50mila euro a favore di Anna Longo, moglie dell’imputato, che ha avviato il procedimento per la separazione dal coniuge.

La ricostruzione dei fatti

L’accusa sostiene che Nasca abbia volontariamente travolto la moglie e l’amica, e sul corpo di quest’ultima “sarebbe passato almeno due volte, fino a provocarne la morte“.

Anna Longo, che voleva lasciare il marito, si stava già mettendo in contatto per la separazione. La donna aveva chiesto di poter essere accompagnata in una clinica dall’amica, poi deceduta, per maggiore cautela. Il marito, che era andata a prenderla, ha riferito così: “Mi sono innervosito, quando le ho visto andare via a piedi ho accelerato e le ho investite“. Dopo avere travolto le due donne si sarebbe fermato in un bar poco distante, dove avrebbe riferito ad un dipendente di aver ucciso la moglie perché non ne poteva più e di avere poi confessato tutto alle Forze dell’Ordine.

In foto Cettina de Bormida