Noto medico in pensione del Trapanese “svaligiato” dei suoi beni dal cugino e altri due soggetti

Noto medico in pensione del Trapanese “svaligiato” dei suoi beni dal cugino e altri due soggetti

TRAPANI – Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Trapani, al termine di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala, hanno eseguito tre provvedimenti cautelari emessi dal G.I.P. che ha disposto il divieto di avvicinamento e il sequestro preventivo per un totale di 174.350 euro nei confronti di tre soggetti indagati per circonvenzione di persone incapaci e autoriciclaggio.

Il caso del noto medico in pensione del Trapanese

Le indagini preliminari, condotte dai finanzieri della Compagnia di Castelvetrano, hanno portato a un’accusa provvisoria nei confronti degli indagati. Essi avrebbero approfittato dello stato di infermità psichica, fragilità e vulnerabilità di un facoltoso medico in pensione, senza coniuge e figli, per dilapidare il suo ingente patrimonio in spese voluttuarie e investimenti.

Chi sono i tre soggetti coinvolti

La prima indagata, promettendo assistenza per tutta la vita al medico, si sarebbe fatta cointestare un conto corrente, dal quale avrebbe disposto bonifici a suo favore per un totale di 55.000 euro. Inoltre, avrebbe acquistato beni di lusso e sostenuto spese voluttuarie utilizzando indebitamente alcune carte di credito del suo “assistito”. Avrebbe anche convinto il medico a sottoscrivere un atto con cui le veniva attribuita, a titolo di vitalizio, la somma di 464.513,91 euro.

C’è anche il cugino

Un altro indagato, cugino del medico, avrebbe approfittato della fragilità psichica del parente facendosi rilasciare una procura speciale per operare su un conto corrente, dal quale avrebbe disposto bonifici a suo favore per un totale di 146.807,25 euro, successivamente reinvestiti in fondi e in parte utilizzati per spese personali, tra cui l’acquisto di un autoveicolo.

Note

Si ricorda che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con una sentenza irrevocabile di condanna.