Muore a 5 anni per appendicite, la famiglia del piccolo Giorgio chiede giustizia

Muore a 5 anni per appendicite, la famiglia del piccolo Giorgio chiede giustizia

TRAPANI – Approderanno al vaglio del gup del Tribunale di Trapani all’udienza preliminare del prossimo 17 luglio, le ipotesi accusatorie formulate dalla Procura della Repubblica locale nei confronti di uno specialista pediatra, in relazione al decesso di un bimbo di appena cinque anni.

A chiedere giustizia i genitori di Giorgio, che hanno affidato la rappresentanza legale all’avvocato Massimiliano Fabio del Foro di Patti, affinché vengano accertate le responsabilità della terribile tragedia che li ha colpiti.

Una vicenda sconvolgente, consumatasi in pochi giorni nel giugno 2023, quando la madre riferì al pediatra di fiducia della famiglia, residente nel capoluogo trapanese, i sintomi accusati dal figlio di 5 anni.

La diagnosi iniziale

Il medico, a seguito di ripetute sollecitazioni e dopo un colloquio telefonico nel quale aveva consigliato la somministrazione di un integratore in gocce, a fronte dell’insistenza della madre ha sottoposto il bambino ad una rapida visita ambulatoriale.

Nonostante le condizioni di astenia, scarsa vigilanza e stato soporoso del piccolo, il controllo si è concluso con la diagnosi di una comune gastroenterite e ripetute garanzie ai familiari che la situazione fosse nella normalità.

La situazione si aggrava

A circa 24 ore dalla visita, Giorgio si è aggravato ed i genitori lo hanno immediatamente affidato alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Trapani dove il bambino fu operato d’urgenza con diagnosi di “appendicite acuta con peritonite“.

Il decesso del bimbo

Trasferito in rianimazione all’ospedale dei bambiniDi Cristina” di Palermo, con diagnosi post-operatoria di “occlusione intestinale da appendicite acuta perforata gangrenosa con ascesso pericecale e peritonite diffusa e stato settico”, il piccolo è morto il 29 giugno, tre giorni dopo la visita ambulatoriale.



Il tentativo di donare gli organi

I genitori hanno scelto di donare gli organi, ma proprio per la gravità delle infezioni, hanno ricevuto successivamente il diniego dei sanitari.

L’avvocato Massimiliano Fabio difensore dei genitori ha quindi presentato un articolato esposto per chiedere l’accertamento delle responsabilità.

Le indagini

Il responso della perizia affidata a un collegio di medici esperti cui era stato affidato incaricato dal pm Antonio D’Antona della Procura della Repubblica di Trapani, escludendo censure sull’operato dei sanitari delle strutture ospedaliere, sia di Trapani che di Palermo, ha consentito di formulare il capo d’imputazione per omicidio colposo o lesioni personali in ambito sanitario nei confronti del pediatra di libera scelta, per aver omesso cautela, scrupolo, attenzione e diligenza nelle cure prestate al minore, dopo che i genitori richiedevano allarmati il suo intervento.

La parola all’avvocato della famiglia

L’avvocato Massimiliano Fabio dichiara: “La scrupolosa attività di indagine ed una ben fatta e compiuta consulenza tecnica composta da un Collegio di esperti ha ritenuto l’esistenza di gravissimi profili di responsabilità in capo al sanitario”.

“Ciò non ristora minimamente la famiglia da un vuoto disumano ed oltre il limite del sopportabile, ma è sicuramente un segno di giustizia positivo nella speranza di evitare che altri bambini possano trovarsi in situazioni analoghe”, prosegue.

“È assurdo che nel 2024, con gli strumenti di prevenzione ed accertamento di una malattia comune che viene accompagnata da una sintomatologia chiara, possa ancora oggi morire di appendicite un bambino di 5 anni“, conclude.