SICILIA – Il modello francese per l’utilizzo del Green Pass per l’accesso a ristoranti, bar e specifici luoghi pubblici fa discutere molto le autorità (ne abbiamo parlato qui). Tra personalità politiche assolutamente favorevoli a questo strumento di tutela al fine di evitare nuove chiusure e monitorare il diffondersi del Covid (soprattutto la contagiosa variante Delta) e altre che ritengono la misura illegittima o non pensata adeguatamente, il dibattito è più acceso che mai.
Per quanto riguarda la Sicilia, sulla questione si è espresso anche Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, che manifesta qualche dubbio sul cosiddetto modello francese.
“La libertà dei cittadini trova la massima espressione nel rispetto dei diritti di tutti. Il modello ‘francese’ non mi convince del tutto, perché sono contrario a prevedere misure che non possono essere assicurate da adeguati controlli. Dire oggi che per entrare in un pub ci vuole il green-pass, a prescindere da ogni valutazione di merito, mi fa dire: chi controlla? Se il green-pass non lo controllano neppure nei viaggi internazionali! Parliamo di cose fattibili: credo sia più logico tutelare i servizi essenziali e monitorare gli ingressi in Italia ed in ciascuna Regione, estendendo il green-pass alle attività sociali dove esistono grandi assembramenti e dove i controlli possano essere davvero effettivi ed efficaci”, ha dichiarato Musumeci in una nota.
Non è quindi un “no” rivolto alla misura in sé, quanto alle possibilità di controllo che potrebbero non essere sufficienti ad affrontare un modello simile. Secondo il governatore siciliano, bisognerebbe prima assicurare i controlli per occasioni di assembramento e luoghi di viaggio (aeroporti, porti e treni) e poi pensare al resto.
Il dibattito rimane acceso anche per la popolazione, che sui social si è espressa in vario modo. Tu cosa ne pensi? Vota nel nostro sondaggio.
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