PALERMO – Visita a sorpresa per gli studenti della scuola De Amicis-Da Vinci di Palermo da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
La visita di Mattarella in una scuola di Palermo
L’incontro con gli alunni è stato organizzato dopo aver appreso che due ragazzini della scuola, originari del Ghana e delle Mauritius, nei giorni precedenti avevano subìto insulti razzisti.
L’episodio discriminatorio è avvenuto davanti a una libreria. I due si erano recati lì con altri compagni per raccogliere fondi destinati all’acquisto di libri, per il progetto scolastico “Io leggo perché”.
Mattarella infatti ha dedicato il suo tempo soprattutto ai bambini della 5 C, la classe primaria multietnica di cui fanno parte i due alunni discriminati.
I ragazzi, tenuti all’oscuro dell’incontro, hanno accolto con piacere e onore la visita del presidente a cui hanno rivolto alcune domande, consegnandogli anche dei doni.
L’accoglienza dell’orchestra
I bambini hanno poi accompagnato il Capo dello Stato nell’aula magna dove l’orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria si sono esibiti. I giovani hanno suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il “Va, pensiero” dal Nabucco.
“Vivere insieme e dialogare fa crescere. Rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile, ma esaltante“, ha affermato il presidente ai circa 300 ragazzi al termine dell’incontro.
Il ricordo di Willy, ucciso per difendere un amico
Ricorre proprio oggi la prima Giornata nazionale del rispetto. Tenendo conto di quest’occasione, il presidente ha ricordato che tale ricorrenza celebra la nascita di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso nel 2021 nel tentativo di difendere un amico in difficoltà.
L’esito dell’incontro: le parole della preside
“È andato tutto molto bene. Il presidente ha incontrato la comunità scolastica e i ragazzi erano felici.
Non sapevano della visita e hanno scoperto che l’ospite era speciale quando lo hanno visto“. Lo ha detto Giovanna Genco, preside della scuola di via Serradifalco. “Abbiamo parlato di cultura lettura e musica, perché la nostra scuola è a indirizzo musicale. Il presidente ha ascoltato i ragazzi suonare e si è soffermato con una classe“.