PALERMO – Parte la battaglia legale del Codacons per vietare il fumo sulle spiagge siciliane. “Mentre infatti è alta l’attenzione sul fronte plastica – dichiara il coordinamento – con numerose amministrazioni che hanno adottato misure per rendere i litorali ‘plastic free’, sulla questione del fumo in spiaggia la situazione attuale è a macchia di leopardo, e crea incertezze tra i cittadini e disparità di trattamento”.
“Da un lato è vero che negli ultimi anni si sono moltiplicate le ordinanze comunali che vietano il fumo in spiaggia, dall’altro è innegabile che non è stato fatto ancora abbastanza per tutelare la salute dei bagnanti dai rischi connessi al fumo e per difendere l’ambiente –spiega il Codacons – chi viene colto a fumare in alcune spiagge andrà incontro a multe salate, ma nella maggior parte dei lidi non vige alcun divieto. Si crea così una disparità di trattamento a danno dei cittadini, che magari possono fumare su una spiaggia ma non in quella limitrofa, perché situata sul territorio di un comune che non ha adottato alcun provvedimento di divieto”.
“La necessità di tutelare la salute pubblica dai rischi connessi al fumo passivo (si ricorda che il fumo provoca 80mila morti l’anno solo in Italia), associata all’esigenza di difendere l’ambiente dai mozziconi di sigaretta lasciati sulla sabbia che impiegano fino a 5 anni per decomporsi e inquinano i mari più della plastica, deve portare a vietare il fumo sulla totalità delle spiagge italiane”, prosegue l’associazione.
Per tale motivo il Codacons avvia in Sicilia una battaglia legale e presenta oggi una diffida ai prefetti siciliani in cui si chiede, in virtù dei loro poteri, di ordinare alle amministrazioni comunali l’adozione di apposite ordinanze tese a stabilire divieti di fumo e di abbandono di prodotti da tabacco sulle spiagge di loro competenza. Se non saranno adottate misure urgenti, il Codacons denuncerà nei prossimi giorni i Comuni per concorso in inquinamento e in danneggiamento aggravato del patrimonio naturale.
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