Mafia, il ricordo di Pio La Torre e Rosario Di Salvo a 42 anni dall’uccisione. Mattarella: “Simbolo legalità”

Mafia, il ricordo di Pio La Torre e Rosario Di Salvo a 42 anni dall’uccisione. Mattarella: “Simbolo legalità”

PALERMO –Nel 42° anniversario dell’uccisione per vile mano mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, le Istituzioni e la società civile si uniscono nell’esprimere sentimenti di grande riconoscenza alla loro memoria. La fermezza e l’abnegazione nel contrastare la criminalità organizzata ne fanno figure emblematiche dei valori di giustizia e legalità che sono a fondamento di una convivenza civile basata sullo Stato di diritto“, è il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla Presidente del Centro di studi e iniziative culturaliPio La Torre“, Loredana Introini ed al Presidente Emerito, Vito Lo Monaco.

Lotta alle mafie

La lotta alle mafie necessita soprattutto dell’acuta consapevolezza della loro pervasività, in particolare da parte delle giovani generazioni – afferma Mattarella – al fine di consolidare quei principi alla base di una società costruita sul rispetto della dignità di tutti i cittadini e libera da ogni forma di intimidazione. In questo spirito, esprimo apprezzamento per il Progetto Educativo Antimafia che si prefigge di promuovere tra gli studenti i valori che Pio La Torre e Rosario Di Salvo hanno testimoniato con tenacia e sacrificio. La Repubblica li ricorda con rispetto“.

Schifani: “Sempre vivo il suo ricordo, grazie a lui svolta nel contrasto alla mafia”

Rivolgo alla memoria di Pio La Torre il senso di profonda gratitudine di tutta la comunità siciliana per il suo impegno politico e legislativo nella lotta contro la mafia. Un lascito straordinario che ha rappresentato una svolta nel contrasto alle cosche. La legge che porta il suo nome e quello di Rognoni ha consentito di codificare il reato di associazione mafiosa e colpire Cosa nostra nella sua parte più sensibile, quella del patrimonio. Una strategia che si è rivelata fondamentale e che, da presidente del Senato, ho personalmente voluto portare avanti inasprendo le norme sui sequestri. Un modo concreto per rendere sempre viva in tutti noi l’eredità ideale di un uomo e un grande siciliano come Pio La Torre“. Lo dichiara il presidente della Regione, Renato Schifani, nel giorno del 42esimo anniversario dell’uccisione del segretario regionale del Pci, Pio La Torre e del suo autista Rosario Di Salvo.

Cerimonia in ricordo delle vittime

Il ricordo di Pio La Torre e Rosario Di Salvo si è rinnovato nel punto in cui venne compiuto l’agguato. Tra la folla anche il figlio di La Torre, Franco, che da ieri prende parte alle iniziative in memoria del padre. “La sua politica era fatta di impegno e sacrificio“, ha detto il segretario provinciale del Pd, Rosario Filoramo, ripercorrendo le tappe del percorso politico di La Torre, dalla difesa dei più deboli alla lotta alla mafia, alla mobilitazione per la pace. E proprio sulla mafia, ha aggiunto il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, “il pensiero di La Torre è più che mai attuale: fu il primo a capire che si doveva colpire la dimensione economica della criminalità mafiosa“.

La mafia contemporanea

Ora però bisogna capire, ha osservato il presidente della Commissione antimafia dellArs, Antonello Cracolici, “cosa sia la mafia oggi, quella che non spara più, non fa le stragi, quella che si respira ma non si vede. Quindi occorrono nuovi strumenti, anche di tipo legislativo“. “Una frontiera su cui è necessario puntare – ha aggiunto – è il riuso dei beni confiscati. Su questo fronte lo Stato non ha avuto grande successo. Oltre il 95 per cento delle società viene messo in liquidazione o fallisce. Gran parte dei beni non sono restituiti alle comunità“.

In foto La Torre e Di Salvo