PALERMO – In un’intervista rilasciata a Fanpage.it il maresciallo dei Ris Antonio Natale ha spiegato come ritratti segnaletici realizzati dalla sezione Fonica Audiovisiva e informatica dei Ris siano stati uno strumento in più utile a indirizzare le ricerche su Matteo Messina Denaro.
Ecco cosa ha dichiarato:
“L’identikit più famoso è stato realizzato dalla Polizia di Stato nel 2011, poi negli anni ne sono stati fatti diversi. Noi carabinieri abbiamo lavorato periodicamente ai ritratti segnaletici mediante la tecnica dell’age progression che serve a fornire un ritratto verosimile, una vera e propria stima dell’invecchiamento di una persona ricercata“.
Il mio incarico è di laboratorio, per l’analisi di filmati e immagini. Il mio ruolo è stato precedente e limitato nel percorso investigativo che poi ha portato alla cattura. Per arrivare a quel punto deve esserci stato un lungo percorso di indagine e di estrapolazione di diversi elementi da immagini e filmati.
Ogni singolo elemento può aver aiutato nell’individuazione del boss. Credo che gli investigatori non avessero preconcetti sul suo aspetto e che abbiano collezionato tutti i dati senza avere particolari aspettative sul suo volto.
La tecnica è utile alla ricerca di persone e il confronto delle immagini ha la finalità di indirizzare le operazioni più che di essere probatorio al momento del ritrovamento.
Foto segnaletiche di questo tipo sono state realizzate anche per altri casi di rilevanza nazionale come per le ricerche di Denise Pipitone e per quelle di Emanuela Orlandi. È stato utile anche per la cattura di ricercati all’estero, ma ovviamente questo genere di investigazione segue diverse strade. L’age progression è uno strumento in più“.