PALERMO – Oltre 500 dipendenti della STMicroelectronics hanno protestato a Palermo, davanti alla sede della Regione Siciliana, per richiedere un concreto appoggio alla loro battaglia sindacale.
STMicroelectronics Catania in crisi, le dichiarazioni di Saro Pappalardo
“Non possiamo accettare nessun ridimensionamento dell’azienda, una delle più importanti del territorio”, ha dichiarato Saro Pappalardo, coordinatore nazionale Fismic aderente alla Confasal.
Nonostante l’assenza del presidente della Regione, Renato Schifani, i manifestanti sono ricevuti dal capo di gabinetto, Salvatore Sammartano, che ha assicurato che la Regione ha sollecitato l’apertura di un tavolo nazionale sulla questione. Tuttavia, i lavoratori restano in uno stato di incertezza e se l’incontro non verrà fissato a breve, la protesta si sposterà a Roma fa sapere Saro Pappalardo.
Le dichiarazioni di Francesco Rimi e Massimo Laviano
All’alba, centinaia di dipendenti del sito di Catania della STMicroelectronics, organizzati dalle sigle sindacali e dalla RSU, hanno raggiunto Palermo per partecipare alla protesta. Alle 11:30, una delegazione della Fim Cisl, composta da Francesco Rimi e Massimo Laviano, ha incontrato Sammartano per ribadire la richiesta, avanzata più volte anche da Pietro Nicastro, segretario generale Fim Cisl Sicilia, cioè, di convocare un tavolo istituzionale con i ministri Adolfo Urso (MIMIT) e Giancarlo Giorgetti (MEF), l’azienda e le organizzazioni sindacali.
“Accogliamo positivamente la presa in carico dell’istanza da parte della Regione – hanno dichiarato Rimi e Laviano – ma vigileremo affinché il tavolo serva a chiarire senza indugi il piano industriale e garantire certezze ai lavoratori dello stabilimento di Catania”.
Le dichiarazioni di Lidia Adorno e Nuccio Di Paola sulla crisi di STMicroelectronics Catania
La deputata del M5S all’ARS, Lidia Adorno, invece, ha espresso dure critiche nei confronti della gestione della crisi da parte della Regione, sottolineando he la richiesta di un tavolo interministeriale è solo un tentativo tardivo di rimediare a una situazione ormai compromessa.
“La cassa integrazione per 2500 lavoratori è già scattata e Schifani si è sottratto al confronto, lasciando i lavoratori senza risposte. Quando si tratta di passerelle e annunci è sempre in prima linea, ma quando serve affrontare, i problemi sparisce” dichiara Adorno. La deputata, inoltre, ha definito “inaccettabile e vergognoso” questo modo di gestire le crisi e ha chiesto interventi immediati e concreti.
Il coordinatore regionale del M5S, Nuccio Di Paola, ha ribadito il sostegno del movimento ai lavoratori di STM, denunciando il rischio di un progressivo smantellamento dell’azienda in Sicilia.
“È assurdo che, mentre il governo trova 800 miliardi per le armi, non si riescano a garantire risposte concrete ai lavoratori che rischiano di perdere il proprio futuro”, ha dichiarato Di Paola, assicurando che il M5S farà tutto il possibile per sostenere la vertenza.
La protesta, dunque, non si ferma. I dipendenti attendono risposte immediate, mentre cresce la pressione sulle istituzioni affinché siano prese decisioni concrete per il futuro occupazionale del sito di Catania.