CATANIA – Si è conclusa nei giorni scorsi la procedura di consultazione sindacale per l’accesso alla Cassa integrazione guadagni ordinaria di un massimo di 2.500 dipendenti sui 5.400 del sito di Catania di StMicroelectronics.
Lo rendo noto la multinazionale di microelettronica.
StMicroelectronics, conclusa la procedura di consultazione
Tutte le organizzazioni sindacali e l’azienda hanno analizzato la contrazione temporanea degli ordini. Contrazione non imputabile a Stm e che darà luogo alla sospensione dell’attività lavorativa esclusivamente per le attività manifatturiere del sito. Escluso quindi il nuovo investimento chiamato WSic, per due periodi non consecutivi dal 15 al 24 marzo e poi dal 27 aprile al 4 maggio.
Questa misura limitata nel tempo, ricorda Stm, è stata utilizzata anche in passato per gestire cali della domanda di mercato ricorrenti nell’industria dei semiconduttori. La riduzione temporanea dell’attività non è correlata al programma globale di Stm.
Programma che mira a ridisegnare la base manifatturiera accelerando la capacità produttiva a 300 mm per il silicio e a 200mm per il carburo di silicio.
“Scandalo inaccettabile”
Intervenendo in plenaria al Parlamento Europeo, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha espresso forte preoccupazione per la situazione.
“È uno scandalo inaccettabile che getta migliaia di lavoratori e le loro famiglie nell’incertezza, minando il ruolo strategico dell’industria dei semiconduttori in Europa. Un paradosso – continua Antoci – che va contro gli obiettivi della strategia europea per la leadership tecnologica”.
“L’Europa, il Governo italiano e la Regione siciliana devono pretendere che le politiche industriali, finanziate con fondi pubblici, si traducano in investimenti reali e non in precarietà. L’Etna Valley – conclude Antoci – deve essere il motore del futuro tecnologico europeo, non il simbolo di un’occasione perduta”.